La Corte d’Appello Figc ha fissato l’udienza che valuterà l’istanza di revocazione presentata dalla procura federale per chiedere di riprendere il processo d’appello
La Corte d’Appello Figc ha fissato alle 12.30 del 20 gennaio 2023 l’udienza che deciderà se le nuove prove possono modificare il quadro che aveva portato alle assoluzioni in massa dei due processi di primavera, e dunque se avrà un seguito l’istanza di revocazione presentata dalla procura federale per chiedere la riapertura del processo d’appello sulle plusvalenze per nove club (oltre alla Juve anche Sampdoria, Pisa, Pescara, Empoli, Parma, Genoa, Pro Vercelli e Novara, ma la vecchia società, quella non più iscritta ai campionati. Non c’è il Napoli che non è presente nelle carte dei magistrati di Torino inviate alla Figc) e 52 dirigenti.
Secondo round
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Poi, nell’eventualità che si decida di procedere, si arriverà al dibattimento vero e proprio con la presenza di tutte le parti. La procura federale non ha voluto nell’istanza indicare la richiesta di sanzioni che sarà formulata. Il tema è delicatissimo anche perché la Corte d’Appello darà il suo verdetto prima dell’udienza penale che deciderà sul rinvio a giudizio dei dirigenti juventini. Dall’articolo 31 del Codice di giustizia sportiva discendono vari scenari: il comma 1 porta in caso di condanna a multe e squalifiche (le richieste del procuratore Chinè nei processi già tenuti), il comma 2 collega gli eventuali illeciti alla possibilità di iscriversi al campionato e quindi a penalizzazioni (sanzione minima) o alla comunque molto remota ipotesi retrocessione. Molto remota perché certo una stima oggettiva al cento per cento delle plusvalenze fittizie sembra piuttosto complicata.
23 dicembre 2022 (modifica il 23 dicembre 2022 | 19:27)
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