Retroscena Mourinho, quel non fate “cag…” e il discorso alla squadra

ROMA – Attenta, Roma. Scottato dal caso Dybala, scaldato dal sole che nella mattinata romana piomba a picco sui campi di Trigoria, José Mourinho ha richiamato la squadra dopo il riscaldamento impartendo un ordine: «Adesso facciamo una partitina con le porte piccole di 6 minuti. Va bene l’intensità, va bene la qualità. Ma occhio ai piedi, alle caviglie… non fate cagate…». Il discorso ovviamente serviva a evitare incidenti sulla strada verso Budapest: in una stagione orientata già negativamente dal fuoco amico – vedi il contrasto tra Felix e Wijnaldum ad agosto – sarebbe una follia rovinare la finale contro il Siviglia per un peccato di foga o, viceversa, di superficialità.

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Un allenamento in scioltezza e senza rischi

In effetti poi durante l’allenamento che Mourinho definisce «fake», perché aperto alla stampa internazionale in ossequio al regolamento Uefa, tutto è filato liscio. I giocatori hanno evitato quasi completamente i contatti fisici, frenando gli slanci nel pressing, mentre sul campo attiguo Karsdorp e Spinazzola correvano con l’obiettivo di essere pronti per il gala ungherese. Da segnalare il pieno recupero di Celik, che ha giocato anche la partitella successiva con la pettorina blu. Sarà lui il titolare della fascia destra nella finale. Un esempio di professionalità e meritocrazia: era stato praticamente epurato da Mourinho dopo l’autogol costato la Coppa Italia contro la Cremonese, è stato ripescato per necessità quando tutti gli esterni erano fuori uso, adesso viene addirittura scelto per una delle partite più importanti della storia della Roma.

Mourinho e i dubbi di formazione

A questo punto i dubbi sulla formazione di Budapest, oltre a Dybala che al momento sembra destinato a cominciare la finale dalla panchina, sembrano essenzialmente due: il centrale sinistro che affiancherà Mancini e Smalling, con Llorente ormai recuperato e quindi in vantaggio su Ibañez, e l’attaccante da affiancare ad Abraham. E’ possibile che Mourinho chieda a Pellegrini di giocare qualche metro più avanti, con l’inserimento di uno tra Wijnaldum e Bove a centrocampo per comporre la diga con Cristante e Matic. A quel punto Belotti andrebbe in panchina. Per il resto Spinazzola, vicino al recupero, è favorito su Zalewski per il ruolo di esterno sinistro. Ma in una partita che può essere molto lunga, saranno importanti anche i cambi. La Roma stavolta ne ha parecchi da sfruttare, compreso El Shaarawy che ha già segnato 7 reti nel 2023.


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