“Ho inventato io il termine braccetto. All’epoca, a Coverciano, presentai la tesi sul 3-5-2 al compianto Franco Ferrari, grande professionista e competente. Nel momento in cui ho esposto la tesi cominciai a parlare di braccetto e lui mi rimproverò, chiedendomi il perchè di quella definizione. Qualche anno dopo lo riportai sul campo, allenavo l’Arezzo, con la difesa a tre, e quindi parlavo di ‘braccetto’. Questo guaio, diciamo così, l’ho fatto io coniando questo termine, poi lo hanno ripreso in tanti”. Sono le parole di Eziolino Capuano, che ha parlato ai microfoni di Radio Marte nel corso di Forza Napoli Sempre.
Capuano: “Di Lorenzo lo farei giocare da braccetto”
“La ragione è semplice: giocando con i tre, il centrale di destra si allargava in stile ‘braccetto’ sulla fascia nel momento in cui in cui l’esterno di fascia ‘rompeva’ salendo, ovvero si proiettava in avanti. Di Lorenzo come braccetto? Lui nasce esterno, però con l’esperienza anche io farei giocare un esterno da braccetto e di solito si schierano quelli più strutturati come lo è il capitano del Napoli. Conte pensa che lui avendo piede adeguato, quando si è in fase di possesso, può far ripartire l’azione in modo pulito e con qualità. Poi, da ex terzino, non è forte in fase difensiva in area di rigore, non sente l’attaccante perché non è abilissimo in marcatura. Nel calcio moderno, che è più propositivo, ci sta che possa giocare uno come Di Lorenzo in quella posizione, perché ci sono dei vantaggi che forse superano gli svantaggi”.
Capuano su Conte: “Al Napoli serve il 4-3-3”
Infine sul modulo del Napoli: “Conte non può impostare nel Napoli il 3-5-2. Kvaratskhelia da seconda punta non da il meglio di sé e Lobotka nel centrocampo a due non lo vedo benissimo, mentre nel centrocampo a tre gioca molto bene ed è più a suo agio perché copre meno campo. Sia chiaro, io stravedo per lui. La soluzione per far coesistere i tre centrocampisti e gli esterni d’attacco sarebbe il 4-3-3, ovvero cambiando solo l’assetto della retroguardia”
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