Reja: “Italia, voglio crearti problemi, spero finisca 4-4”

In conferenza stampa, il c.t. albanese spezza una lancia a favore di Mancini: “Con tutti gli stranieri in campionato non è semplice fare una Nazionale competitiva, chapeau”

“Ben arrivati Albania!”. Edy Reja spalanca il sorriso quando entra nella sala stampa dell’Air Albania Stadium (bellissimo, anche qui sono più avanti sugli impianti…). Affrontare l’Italia è un’emozione forte anche per uno come lui che ha navigato ogni tipo di mare e che a 77 anni pensava di averle viste tutte.

“Sono affezionato all’Albania e lo sapete bene – risponde a un giornalista locale – quando non gioca con l’Albania tifo Italia. Non potrò farlo domani, per ovvie ragioni. Quando il presidente federale mi ha detto che avremmo affrontato l’Italia ero felicissimo, di meglio non potevo aspettarmi. Giocare contro l’Italia anche se in amichevole mi emoziona particolarmente, quando sentirò l’inno dell’Italia e dell’Albania so già che mi commuoverò sicuramente. Speriamo di creare problemi all’Italia, anche se credo ne creerà di più a noi. Mi piacerebbe fare risultato, un 3-3 o un 4-4 sarebbe straordinario, anche se Berisha non sarebbe così contento”.

il futuro degli Azzurri

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Il portiere e capitano dell’Albania, seduto al suo fianco, in effetti accenna una smorfia. Da italiano, Reja rimpiange l’assenza dal Mondiale, ma si mette dalla parte di Roberto Mancini: “È una delusione per tutti, l’Italia avrebbe meritato di esserci. Mi dispiace per l’Italia e per Mancini. Nel campionato italiano ci sono troppi stranieri, questo è il problema principale, non l’unico. Difficile fare una squadra competitivi, Mancini ci è riuscito lo stesso: chapeau. Meno male che passata la delusione il c.t. ha accettato di rimanere per continuare il progetto, sono sicuro che farà benissimo. C’è questo Pafundi, un 2006 del quale dalle mie parti, in Friuli, parlano molto bene, ci sono Miretti, Fagioli e tanti altri giovani dietro. Il Mancio sta lavorando anche per il futuro. Gli ho anche fatto i complimenti quando è passato al 3-5-2, con cui ha ridato equilibrio alla squadra. Questo modulo lo usavo a Napoli 15 anni fa e dicevano che non funzionava… è un sistema che mi ha dato soddisfazioni, anche qui in Albania”.

la probabile formazione

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Così dovrebbero schierarsi dunque gli avversari degli azzurri, anche se Reja lamenta qualche assenza di troppo (Cikalleshi, Balaj, Seferi non sono stati rilasciati dai club, Manaj, Strakosha, Cekici e Djimsiti sono reduci da infortunio e non sono stati convocati). “Questo è un test che ci dirà il valore di questa squadra. Io mi auguro faccia altri passi avanti. Al di là del risultato, mi interessa la prestazione. Il risultato è fatto di episodi, speriamo che magari l’episodio giri a favore nostro”. Particolare attenzione per l’empolese Bajrami e l’interista Asllani, ma anche per il giovane centravanti Broja del Chelsea: “Bajrami e Asllani insieme? Nell’ultima partita in casa contro Israele c’erano tutti e due. Quindi reputo che possano giocare insieme. Sono due giocatori che hanno bisogno di certi equilibri intorno. Bajrami è un trequartista, Asllani un play basso e non un interditore. Hanno bisogno di giocatori che li proteggono in interdizione. Broja? Ha qualità ma è presto, i giocatori vanno valutati con il tempo. Ha il potenziale, ma non si diventa giocatori subito. Avete visto Tonali: a Brescia straordinario, ma il primo anno al Milan è stato difficile. Ci vuole un passaggio intermedio, non è che uno se fa bene è un fenomeno. Nei grandi club la critica è immediata e serve spessore, il giovane si può bruciare”.

italiane in Europa

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Tornando all’Italia e alle italiane, un giudizio sulle 3 qualificate agli ottavi di Champions: “E’ cambiata la mentalità. Eravamo riconosciuti come difensivi. Ora vedo Mourinho che sta dietro e riparte. È cambiato il mondo. Gasperini è quello che ha cambiato la mentalità: fa pressione alta, rischiando anche dietro. Si cerca più il gioco produttivo, sempre con equilibrio ma mentalmente siamo cambiati”.

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