Reggina, si accorciano i tempi del secondo processo: anticipo al 4 maggio

Il “caso” Reggina non correrà (forse) il rischio di diventare un tormentone, complice non solo la mutata strategia difensiva del club calabrese. Che, intanto, ha accolto con favore la notizia dell’anticipo dal’11 al 4 maggio del processo relativo al secondo deferimento dopo i rilievi della Covisoc per il mancato pagamento di stipendi ad alcuni tesserati e del mancato versamento delle ritenute Irpef e previdenziali. «La Reggina – si legge in una nota del club – esprime soddisfazione per l’avvenuto accoglimento della propria richiesta da parte del Tribunale Federale Nazionale con l’anticipazione dell’udienza al 4 maggio». Una soddisfazione – commentano ufficiosamente dalla Figc – che va tuttavia in senso contrario all’atteggiamento precedentemente assunto dal club calabrese per la non rinuncia ai termini previsti dal Codice Giustizia Sportiva in occasione del primo deferimento dal quale è scaturita la penalizzazione di 3 punti. Anche su questa sentenza, appellata dinanzi alla Corte Federale, potrebbe esserci un’anticipazione della data dell’udienza già fissata per il 18 maggio.

REGOLARITA’ DEI CAMPIONTATI – L’obiettivo della Figc è di tutelare la regolarità di uno dei campionati di Serie B più belli e avvincenti di sempre, procedendo con un «giusto e celere processo»,  come peraltro ha sempre richiesto compatta anche la Lega Serie B e auspicato il presidente Mauro Balata. Dopo l’istanza della Reggina al Collegio di Garanzia dello Sport del Coni per avere un cronoprogramma propedeutico a una sentenza definitiva entro la fine del campionato, sono stati, infatti, accorciati i tempi della discussione del secondo deferimento patito dal club calabrese per inadempienze amministrative e contabili scaturite dalla richiesta di ristrutturazione del debito in capo alla società amaranto. Il Tribunale di Reggio Calabria ha per due volte negato ai dirigenti la possibilità di rispettare i termini perentori di febbraio e marzo imposti dalle norme sportive perché ritenuti non finalizzati alla “continuità aziendale”, concetto quest’ultimo in aperto contrasto con l’autonomia della giustizia sportiva e con le norme federali che prevedono step perentori. Ma le contestazioni della Covisoc sono meritevoli di un approfondimento, come si evince anche dalle motivazioni della sentenza di primo grado che ha portato alla penalizzazione di 3 punti a carico della squadra di Inzaghi.

DEBITO DA RISTRUTTURARE – La vicenda della ristrutturazione del debito che ha originato questo “cortocircuito” entra, intanto, nel vivo anche per quanto riguarda un altro fronte aperto: quello dell’iter civilistico. Il Tribunale di Reggio Calabria, infatti, è chiamato a esprimersi sulla richiesta del patron Felice Saladini che a dicembre ha presentato la domanda per spalmare nel tempo la massa debitoria ereditata dalle precedenti gestioni della società che ammonterebbe a una cifra tra i 13 e i 20 milioni di euro. Anche nel merito di questa vicenda dalla quale è emersa la problematica di un “disallineamento“ con quanto previsto dal Codice di Giustizia sportiva e dalle Norme Noif (modificate lo scorso 19 aprile dal Consiglio Federale relativamente agli articoli 85 e 90) potrebbero presto nascere altri contenziosi con potenziali “terze interessate” pronte a entrare in campo e a rivendicare diritti. E l’ennesima estate tormentata già s’intravede all’orizzonte.


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