Rebic in Champions dieci anni dopo. Tutto cominciò in un mini-stadio…

L’attaccante croato debuttò a Spalato nel 2011 contro il Domzale: ora col Milan potrà sfidare squadre ben più prestigiose

Rebic fa cifra tonda: età? Gol? No, scalate e percorsi, perché il croato giocherà la Champions a dieci anni esatti di distanza dalla prima partita in Europa. Luglio 2011. Ante ha 18 anni, gioca a Spalato ed entra a mezz’ora dalla fine nel secondo turno preliminare contro il Domzale, in Slovenia. Stadietto da tremila posti e poco più. Il battesimo europeo. E dopo dieci stagioni ascolterà quel famoso inno in tre lingue con il Milan, sognando Bernabeu e Camp Nou. Meritato. Soprattutto dopo l’ennesima stagione in cui si è acceso nel finale: nel 2019-20 4 gol e 3 assist nelle ultime 10. Quest’anno 5, tra cui la tripletta contro il Torino.

Jolly

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Rebic è lo scudiero di Pioli, il fedelissimo, quello che quando vede il girone di ritorno si scatena. Come se l’autunno non gli piacesse o i mesi iniziali lo annoiassero. Dei suoi 23 gol in rossonero, 19 sono arrivati nelle prime 19 giornate. Quest’anno, al netto di problemi fisici, squalifiche e tre partite saltate a causa del Covid, l’esterno ha giocato 33 gare (2072 minuti). Jolly: 19 da ala sinistra, 14 da vice-Ibra, perché con Zlatan fuori è toccato spesso a lui. Buoni risultati: 4 gol e 5 assist da prima punta. Anche se il suo ruolo preferito è “giocare proprio con uno tipo Ibra”. L’ha svelato su Sportweek: “Lui mi apre gli spazi”.

Scalata

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Stesso schema dell’Eintracht, quando Rebic, Jovic e Haller facevano impazzire le difese tedesche e d’Europa. “Io attaccavo la profondità, Luka segnava e Seba vinceva tutti i duelli aerei”. Altri buoni risultati: semifinale di Europa League nel 2018-19, persa contro il Chelsea dopo aver eliminato Benfica, Inter e Shakhtar. Più un primo posto nel girone da imbattuto (con 6 gol alla Lazio tra andata e ritorno e 17 squilli totali in sei partite). Dopo tre anni Ante è pronto a giocare un’altra stagione europea ad alto livello, la prima in Champions e la seconda in rossonero. Alla voce “presenze europee” c’è scritto 23. Un paio di queste anche con la Fiorentina nel 2015, titolare contro Belenenses e Lech Poznan nel girone. Poi l’addio. “Andai via per non perdere la chance di essere convocato all’Europeo”. Non ci andrà lo stesso: “Peggio per Cacic, fu eliminato agli ottavi”. Ante, invece, inizierà la scalata partendo dall’Eintracht: 100 partite, 25 gol e una Coppa di Germania vinta da protagonista. Doppietta al Bayern e trofeo al cielo. Il prossimo anno sarà Champions. Quanta strada da quel campetto in Slovenia.

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