Real Madrid, una rosa da paura. Ma l’ambiente a tratti sembra esplosivo…

I Blancos sono terzi in campionato, a 3 punti da Real Sociedad e Atletico Madrid, e contro le italiane vantano il 52% circa di vittorie. Ma Zidane non sempre è parso al sicuro

Se per abituarsi alla Champions League c’è bisogno di guardare in faccia il passato e la storia, l’Atalanta sta avendo di volta in volta l’occasione di farlo. L’anno scorso la sfida al mago Pep Guardiola e il quarto di finale contro gli emiri del Paris Saint-Germain, mentre quest’anno – dopo l’epico successo ad Anfield ai danni del Liverpool di Jurgen Klopp – toccherà al Real Madrid. Si parla di 13 Champions League alzate, con il filotto di tre consecutive tra il 2015 e il 2018, quando ancora Cristiano Ronaldo giocava con i Blancos. E un carico di storia mistica, da Di Stefano a Raul, dallo stesso Zidane a Roberto Carlos, da Ronaldo a Cristiano. No, quella contro il Real Madrid non sarà una sfida come le altre per la banda di Gian Piero Gasperini. E poco importa che al momento gli spagnoli stiano uscendo da un avvio di stagione complesso: si gioca la Champions League proprio per partite di questo tipo. E l’urna ha detto Real Madrid.

FIATONE

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Come è sempre accaduto da quando esiste la fase a gironi, il Real Madrid si è qualificato agli ottavi di finali e, come spesso succede, lo ha fatto da prima del gruppo B, quello che includeva anche l’Inter. Il percorso è invece stato molto più accidentato del previsto, con lo spettro dell’eliminazione che ha aleggiato fino alla fine per i tre passi falsi in cui i Blancos sono incappati. L’impronosticabile sconfitta al Santiago Bernabeu all’esordio contro lo Shakhtar Donetsk, poi il successivo pareggio in casa del Borussia Mönchengladbach a costringere i ragazzi di Zinedine Zidane alla vittoria nel doppio incrocio con l’altra favorita del girone, quell’Inter altrettanto inguaiata in classifica. Dopo il bottino pieno con i nerazzurri, la sconfitta – ancora da non credere – in casa degli ucraini, con un fallimento evitato solo in extremis dal successo all’ultima giornata con i tedeschi, qualificati anch’essi agli ottavi. Anche in campionato il percorso è stato tortuoso, soprattutto per il doppio tonfo interno per mano di Cadice e Deportivo Alavés. L’ultimo successo nel derby contro l’Atlético ha però dato una ingente dose di fiducia alla squadra e all’ambiente, con la classifica che vede il Real terzo a tre lunghezze dalla Real Sociedad e dagli stessi Colchoneros, appaiati in testa. Se questi primi mesi di stagione lascerebbero intendere che questa sia una buona annata per pescare i madrileni in Champions League, si deve però considerare che al momento degli ottavi di finale tantissime cose potrebbero essere cambiate, dalla forma allo spirito di squadra, passando per la situazione degli infortuni. Come si dice un po’ retoricamente in questi casi, se si vuole avanzare in Champions, si deve passare da queste sfide proibitive. Come si è passati da Anfield.

LA PRIMA VOLTA

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Non c’è alcun precedente tra le due squadre e quindi Ilicic, Zapata e compagni saranno protagonisti del primo incrocio tra Atalanta e Real: la prima visita dei Galacticos in terra bergamasca e la prima spedizione della Dea nel teatro del Bernabeu. Contro le italiane i madrileni vantano il 52% circa di vittorie (40 su 76), che in un doppio incontro significa una buona probabilità per Zidane di passare il turno, statisticamente. I pareggi sono 25 e le sconfitte 31, ma la percentuale si alza al 54% se si considera solamente la Champions League. Fa paura quel 74% di successi al Bernabeu del Real contro squadre italiane, ma in trasferta il dato scende drasticamente sotto il 30%: l’andata a Bergamo sarà quindi fondamentale. L’Atalanta, dal canto suo, non aveva invece mai affrontato nessuna spagnola prima dello scorso anno, proprio agli ottavi di finale contro il Valencia, all’alba della pandemia di coronavirus. Sarà proprio questo doppio incontro a suscitare ricordi positivi nei giocatori, che tra andata e ritorno rifilarono 8 reti agli iberici e strapparono il pass per la Final Eight di Lisbona.

GALASSIA

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Se li chiamano “galattici” ci sarà un motivo e per questo è molto difficile segnalare una sola stella quando è il bagliore della costellazione ad illuminare gli occhi, fino a rendere impossibile la messa fuoco dei singoli astri. Il simbolo è indubbiamente capitan Sergio Ramos, ma i più presenti quest’anno sono stati il Pallone d’Oro del 2018 Modric e il portiere Courtois. L’attacco si sta basando ancora su Karim “The Dream” Benzema, che a 32 anni ha già suonato 8 gol in stagione, prendendosi sulle spalle la squadra. E poi la terribile banda di ragazzini, da Rodrygo a Vinicius Jr, passando per Odegaard, Asensio e Valverde. In qualsiasi modo la si giri, la rosa del Real Madrid fa paura. L’ambiente a tratti sembra esplosivo e Zidane non è sempre parso al sicuro, visti gli scivoloni tra campionato e coppa. Ma la cosa più sciocca da fare contro il Real Madrid, sarebbe sottovalutare il Real Madrid. Contro la Dea ci saranno in campo 11 giocatori e 13 Champions League. Ma che bello giocare queste partite. Atalanta, buon divertimento: scriverai la storia.

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