Real Madrid, difesa fragile: Sergio Ramos e Varane sono un lontano ricordo

Se Inzaghi può fare affidamento su una retroguardia più stabile e consolidata, per Ancelotti ci sono ancora i lavori in corso: l’attacco dell’Inter ne può approfittare

Valorizzare le proprie armi migliori e conoscere i punti deboli del nemico. Con queste premesse, non si parte male. Soprattutto se le due cose, di fatto, coincidono. Nel preparare la partita contro il Real Madrid, Simone Inzaghi deve aver individuato senza troppa fatica una delle possibili chiavi della sfida di San Siro: l’attacco della sua Inter contro la difesa dei Blancos, già bucata più volte in questo avvio di stagione. La presenza di Alaba darà maggiori garanzie ad Ancelotti, ma la retroguardia sorretta da Sergio Ramos e Varane è ormai soltanto un lontano ricordo.

DIFESE

—  

Nelle prime tre giornate di campionato, il Real ha subito cinque gol. Di cui tre contro il Levante e due dal Celta Vigo, con in mezzo l’1-0 sul campo del Betis. Se da un lato anche l’Inter deve tornare in carreggiata dopo le due reti incassate contro la Sampdoria, dall’altro Inzaghi può fare affidamento su una retroguardia più stabile e consolidata. Per Ancelotti ci sono ancora i lavori in corso, considerando anche che sulla sinistra mancheranno sia Mendy sia Marcelo.

SERGIO RAMOS

—  

Dalla cintola in su, il Real non si discute. Ma è proprio dietro che ci sono delle crepe: l’Inter può fare male. L’anno scorso i nerazzurri subirono la legge di Sergio Ramos, che a Valdebebas staccò sopra tutti per il momentaneo 2-0. Al ritorno l’ex capitano madridista non c’era, Varane sì. E la difesa spagnola non fu messa eccessivamente sotto pressione, grazie soprattutto alla precoce inferiorità numerica degli uomini di Conte per l’espulsione di Vidal. Ecco che Dzeko, Lautaro Martinez e Correa (due dal 1’ e uno dalla panchina) possono impensierire e non poco la retroguardia di Ancelotti.

LA COPPIA

—  

Il Toro ha già colpito il Real Madrid nella passata stagione, con il bel destro nell’angolino dopo il tacco di Barella a Valdebebas. Il bosniaco sa invece esaltarsi in Champions League: nelle ultime due partecipazioni con la maglia della Roma, Dzeko ha segnato 13 gol in 18 partite. I centri totali nella competizione sono 22, con perle rare come lo splendido sinistro al volo contro il Chelsea e la tripletta al Viktoria Plzen. E poi c’è Correa, che dopo la doppietta la Verona scalpita: l’anno scorso il Tucu ha segnato tre gol in Champions League. L’attacco nerazzurro contro la difesa dei Blancos: molto potrebbe passare da qui.

Precedente Rummenigge, aneddoto su Ronaldo: "Era in piedi dietro una porta..." Successivo Juve più alta e la “normalità” di Szczesny: le chiavi del ritrovato clean sheet