Real e Barça, troppi debiti e svendita totale: via Varane e Griezmann

Per entrambe le società la priorità è il taglio dei costi: il difensore piace allo United, i blaugrana devono piazzare il francese

dal nostro corrispondente Filippo Maria Ricci

17 luglio – MADRID

Con due miliardi di debiti complessivi, Real Madrid e Barcellona guardano a questo mercato con ansia crescente e il bisogno spasmodico di alleggerire la rosa. Ogni giorno sperano che arrivi qualcuno a prendersi i loro pochi pezzi pregiati, ragazzi con stipendi d’oro che in questa vita post pandemia sono diventati insostenibili.

IN ATTESA DELLO UNITED

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Ci sono due francesi che al Madrid e al Barcellona cederebbero volentieri, Raphael Varane e Antoine Griezmann. Partiamo dal primo, perché la situazione del centrale è più semplice, almeno in teoria. C’è un interesse del Manchester United e dal Bernabeu hanno già dato il proprio benestare alla cessione. Che dopo l’addio burrascoso di Sergio Ramos sarebbe un altro brutto colpo per la difesa, ma è stato preso David Alaba e non sono questi i tempi per arrovellarsi con valutazione tecniche, valgono solo quelle economiche. E per questo Carlo Ancelotti ha già comunicato che non farà problemi. L’ha detto il primo giorno: lavorerà con chi gli daranno. Se dovesse andar via Varane come centrali resteranno Militao, Alaba e Nacho. Più un canterano da promuovere. Il problema per il Madrid è che da Manchester non è arrivata ancora la tanto attesa offerta. Alla Casa Blanca sperano che non ci siano sorprese, perché la necessità di cash è evidente.

UNO PER QUATTRO

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Al Barcellona la cosa è un’improrogabile impellenza. Tre giorni fa tutti hanno detto che il Barça ha trovato l’accordo economico con Messi. Vero. Però anche con lo stipendio dell’argentino ridotto del 50%, allo stato attuale delle cose economiche blaugrana Leo non può essere tesserato. I conti sono abbastanza semplici, come ha spiegato il presidente della Liga Javier Tebas: “Per ogni 4 euro incassati dalle vendite o risparmiati sui salari, il Barcellona ne può reinvestire uno”. E visto che al momento sono entrati 32 milioni di euro, i 20 netti del contratto di Messi restano ancora fuori budget. Ieri ha parlato per l’ennesima volta Joan Laporta, e il presidente blaugrana ha ripetuto per l’ennesima volta la stessa cosa: “Tranquilli, tutto procede per il meglio”. Un’idea che ha avuto il Barcellona è stata quella di organizzare uno scambio con l’Atletico tra Griezmann e Saul. Il primo è poco gradito ai tifosi colchoneros per come se n’è andato, ma piace al Cholo e avrebbe quindi una grande protezione. Il secondo ha lo scudo dell’Atletico tatuato sul braccio e non se ne andrebbe mai, però… C’è da far cassa. Solo che ci sono diversi problemi. Griezmann guadagna 15 milioni netti a stagione, non vuole rinunciare a un euro e il Barça non vuole fare come con Luis Suarez, pagato per rinforzare la concorrenza. La Liga poi ha detto più volte che non accetta scambi: vuole due vendite separate. E la cosa è assai complessa. Per questo ieri l’affare Griezmann-Saul ha subito una frenata importante. Ma se non si libera dello stipendio di Griezmann il Barça non può metter dentro quello di Messi.

Le alternative sono legate alla vendita, o svendita, o prestito, qualsiasi cosa, dei carissimi e pagatissimi Coutinho e Dembélé. Il primo è stato infortunato quasi tutta la stagione scorsa, il secondo si è fatto male seriamente all’Europeo. Piazzarli è complicatissimo. E allora o il Barcellona riesce a cedere Griezmann, o dovrà continuare a insistere con la Liga chiedendo la chiusura di un occhio, o due, in termini di salary cap per iscrivere Messi. La Liga ha sempre detto no, ma di fronte all’eventualità di perdere il suo ultimo grande crack forse potrà cedere, in nome del business globale del campionato. Ne riparleremo.

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