Re Lippi racconta la Champions 1996: “Nessun dubbio su quei rigori”

A 25 anni dalla coppa di Roma contro l’Ajax che portò la Juventus su tetto d’Europa: “Il ciclo fu lungo con quattro finali, tre consecutive. La svolta con il Real, con Vialli un rapporto speciale”

Venticinque anni dopo, quei 53 secondi non li ha dimenticati ancora nessun tifoso della Juve. Roma, 22 maggio 1996, finale di Champions League Juve-Ajax. Al 120’ è 1-1 e la Coppa dei Campioni viene assegnata ai rigori. Davids sbaglia, Ferrara segna, poi gol di Litmanen, Pessotto, Scholten, Padovano. Peruzzi respinge la conclusione di Silooy e in quel momento partono i 53 secondi che gli juventini ricordano benissimo: è il tempo che serve a Jugovic per arrivare da centrocampo al dischetto e per realizzare il rigore che certifica il successo che tutti i tifosi bianconeri stanno già festeggiando. Venticinque anni dopo, quello resta l’ultimo trionfo europeo della Juve. Una maledizione? Chissà. Ma questo è il tempo del ricordo, che affidiamo a Marcello Lippi: l’allenatore di quella squadra bellissima.

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