Rapace e di rigore, CR7 insaziabile “si riprende” San Siro. E quando esce…

A secco contro Milan e Inter in campionato, stavolta si prende il palco della Scala del calcio toccando quota 762 gol in carriera e 22 in stagione. Il disappunto all’uscita e il precedente con la Lazio: ma con Pirlo si sono chiariti già in campo

Sarà la luce speciale dei riflettori delle notti di coppa o più probabilmente sarà la legge dei grandi numeri per uno che in carriera ha segnato nientemeno che 762 gol. In campionato Cristiano Ronaldo aveva steccato due partite di fila alla Scala del calcio, la Coppa Italia gli ha dato l’occasione per piantare anche quest’anno la bandierina su San Siro. Il primo gol su rigore con meriti relativi: bravo Cuadrado a conquistarlo, poi va realizzato, e in stagione il portoghese è a 7 su 8. Nel secondo però bisogna crederci: fiondarsi su un pallone, sperando nell’errore del difensore (Bastoni), mettendogli pressione, vedendo la posizione sbagliata di Handanovic, cogliendo l’occasione, punendola. Rapace.

Disappunto all’uscita

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E sempre affamato. Quando è uscito a 13 minuti dalla fine più recupero è rimasto stupito. Non se lo aspettava. Non ci è abituato. Era successo solo altre due volte in stagione: con il Parma avanti 3-0 con due gol già segnati, e bene così; ma prima già con la Lazio, in vantaggio 1-0 su gol suo, a un quarto d’ora dalla fine, e lì nel recupero è arrivato il pareggio beffa. Magari un pensiero è andato lì a vedere la faccia che ha fatto e che non ha nascosto. Rientrato in panchina, due parole con Pirlo le ha scambiate subito, poi dalla panchina ha continuato a dare indicazioni, e richiami, ai compagni con la stessa esigenza che ha in campo, nei confronti loro e di se stesso.

Parla Pirlo

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“Gli ho detto che doveva rientrare perché abbiamo una sfida importante sabato, era giusto farlo rifiatare: sta giocando tante partite consecutivamente, ogni tanto un po’ di riposo gli fa bene”, ha raccontato Pirlo a fine partita su quello scambio: “Quando esci in una partita così, è normale voler rimanere in campo per dare un aiuto alla squadra, ma dobbiamo pensare anche al campionato, preservarlo qualche minuto andava bene”. Anche perché su 21 partite giocate da titolare 18 le ha finite al triplice fischio: “Lui sa bene che è un punto fondamentale della squadra, in qualche occasione può anche rifiatare – ha aggiunto Pirlo -. Con tanti impegni ravvicinati deve essere sempre al top, dimostrato stasera con prestazione e gol dopo qualche critica nelle partite precedenti”.

Big match da riscattare

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La critica era poi cronaca, perché CR7 in stagione aveva mancato di timbrare il cartellino in alcune partite importanti: oltre al Milan (indolore) e all’Inter in campionato (che dolore), anche con l’Atalanta (un po’ e un po’, con tanto di penalty sbagliato: pari in casa). E arrivava a questa partita dopo la sua striscia più lunga (eguagliata) di partite senza segnare in campionato, tre: per Ronaldo fa notizia. In mezzo, però, il primo trofeo stagionale, la Supercoppa, su cui Cristiano il timbro l’ha messo eccome. Dopo un girone di andata chiuso da capocannoniere segnando tanti gol, 15, quanti non ne aveva segnati a questo punto nelle due precedenti stagioni in bianconero.

Discontinuità

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In tutto in stagione, con questa doppietta di Coppa Italia all’Inter tocca quota 22 in 23 presenze, praticamente una rete a partita. E di punti di discontinuità, con quel 17 gennaio che aveva fatto paventare perfino a Chiellini la fine di un ciclo, se ne possono trovare tanti… Ma il più eclatante è nel tabellino alla voce marcatori: per la terza volta in stagione, quel giorno, la Juve rimase a zero gol, e coincidono con le tre sconfitte stagionali; per l’ottava volta in stagione, stavolta, Cristiano ha marcato la doppietta. La prima dell’anno? Contro la Roma all’andata. In quegli ultimi minuti in panchina ha già messo nel mirino il bis nel ritorno di sabato che varrebbe il sorpasso come terzo incomodo alle spalle delle milanesi.

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