Ranking Uefa per club: l’ascesa dell’Atalanta, la risalita del Milan

La dimensione europea della Dea è cresciuta vertiginosamente in soli tre anni. I rossoneri hanno ripreso il percorso virtuoso interrotto con l’esclusione dall’Europa League 2019-20 concordata con Nyon

Comunque vada a finire domenica sera, Atalanta e Milan nella prossima stagione avranno la possibilità di scalare ancora posizioni in Europa. Il ranking Uefa per club non è un verità assoluta – al calcolo dei coefficienti concorrono vari fattori ed è impossibile stilare una classifica che stabilisca la posizione esatta di una squadra all’interno del panorama continentale – ma serve comunque a definire le tendenze. E i trend della Dea e del Diavolo sono chiari: crescita evidente, sia pure a velocità diverse. L’Atalanta è diventata cliente fissa della Champions League, il Milan spera di raggiungere i bergamaschi e ritrovare un posto nella competizione che ha vinto 7 volte: per entrambe, comunque, ci sarà la possibilità di migliorare ulteriormente il ranking Uefa degli ultimi cinque anni, che determina le fasce d’appartenenza di ciascun club ai sorteggi.

Atalanta

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L’ascesa dei bergamaschi ha del clamoroso. Non lo scopriamo certo oggi, ma vale la pena rispolverare un po’ di numeri. Torniamo al 2018: ebbene, la Dea era 92esima e il merito era più che altro… dell’Italia, che portava in dote 15,249 punti di coefficiente nazionale (maggiore dell’11,000 conquistato dai nerazzurri al ritorno in Europa dopo 26 anni). Stessa posizione nel 2019, poi il boom: impennata fino al 48° posto nel 2020 e altro gran balzo fino al 27° del 2021. Ben 50,050 punti, più del triplo del coefficiente italiano (ora 15,087).

Milan

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E il Milan? Per comodità di confronto, partiamo dallo stesso anno considerato per l’Atalanta, il 2018: anche i rossoneri venivano da un digiuno europeo significativo. Gli ottavi dell’Europa League 2017-18, uniti al risultato della Champions di quattro anni prima con Allegri al timone, accreditavano i rossoneri di un 53° posto (28,000 punti). Gli scossoni societari dei mesi seguenti hanno peggiorato il quadro: 78esima posizione nel 2019, addirittura 81esima nel 2020, per via dell’esclusione dall’Europa League pattuita con la Uefa per chiudere la partita con la violazione del Fair play finanziario. La lunga corsa nell’Europa League di questa stagione, dai preliminari fino allo stop col Manchester Utd, ha riportato il Milan proprio al 53° posto. Che tendenzialmente sarà ritoccato in positivo ai nastri di partenza della prossima coppa, qualunque essa sia, “scartando” per tutti i club l’annata 2016-17. Nulla di che, rispetto alla storia del Diavolo. Ma la direzione è quella giusta.

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