Ranieri sale in cattedra: “Il segreto per allenare? Essere curiosi ed entrare nell’io del calciatore”

Il tecnico del Cagliari ha tenuto una lezione nel corso organizzato dall’Associazione allenatori e dall’Università del capoluogo isolano: “Ai giovani chiedo una sola cosa: la motivazione”

Professore per un giorno. L’allenatore del Cagliari Claudio Ranieri ha tenuto nell’Aula Convegni Asse 1 dell’Università di Cagliari una discussione dal titolo “Processi decisionali e programmazione settimanale: interazione con i componenti dello staff”. Un intervento dedicato ad allenatori e studenti all’interno dell’evento All Around Soccer organizzato dall’Associazione italiana allenatori di calcio e dall’Università del capoluogo isolano. Un appuntamento pensato per permettere ai professionisti del pallone di condividere le proprie esperienze con docenti, altri professionisti, studenti e ricercatori universitari.

Percorso

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Un Ranieri emozionato e coinvolto che ha fatto un viaggio nella sua carriera, dai primissimi tempi nei dilettanti senza preparatori atletici passando agli anni nei vari campionati esteri, fino al calcio attuale che ha fatto della specializzazione e della cura dei dettagli con varie figure il suo pane quotidiano. Con il tecnico romano che ha confessato di aver usato il preparatore atletico per la prima volta solo ai tempi della Fiorentina. “Ho sempre pensato che per comandare un membro dello staff prima devi studiare la sua materia ed entrare in sintonia con l’uomo e con il professionista. Faccio lo stesso con i miei giocatori, per prima cosa, ancora prima della tecnica e delle idee di gioco, provo a entrare nel suo io”. Questo il monito di Ranieri ai giovani studenti. Con Ranieri che ha dichiarato di aver sempre usato la curiosità per crescere in carriera: “Quando sono stato esonerato negli anni sono andato in giro dai colleghi, da Klopp o Guardiola. Perché volevo capire come allenavano loro. Non credo ci siano segreti in questo sport, ma solo conoscenze, anche per questo quando sono arrivato al Leicester ho guardato i dati atletici della squadra che si era salvata e non ho cambiato nulla, siamo ripartiti dalle loro abitudini. Ai ragazzi che vogliono fare questo mestiere dico solo una cosa: siate voi stessi, non scendete a compromessi e credete nelle vostre idee”.

I nuovi spogliatoi

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Ranieri che è intervenuto anche sui diversi cambiamenti nella gestione dello spogliatoio negli anni: “L’importante è darsi delle regole e rispettare la libertà altrui. Io chiedo solo di non usare il telefono a tavola o nello spogliatoio, ma i giovani devono usare i nuovi mezzi di comunicazione, fanno parte della loro realtà. Io non ho i social, ma non pretendo che questa mia abitudine sia valida per le altre generazioni. Cosa chiedo a un giovane? Solo motivazione. Chi arriva nella vita è solo chi è tenace, chi sa cadere e poi rialzarsi. Da giocatore mi hanno preso alla Roma solo dopo essere stato scartato dopo due provini”. Ranieri che in chiusura ha parlato anche del momento del calcio italiano: “Mancano dei centravanti è vero, aspettiamo che nasca un altro Gigi Riva, ma ogni nazione ha i suoi cicli. Prima dell’Italia è già successo all’Olanda e alla Francia”.

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