Rabiot show. Quella corsa verso il Qatar

Adrien Rabiot, che oggi conclude la sua prima parte di stagione con la Juventus per avviarsi al Mondiale con la Francia, forse non conosce “Viva la Mamma” di Edoardo Bennato, o forse sì. Comunque dovrebbe imparare la canzone per ringraziare sua madre, la temibile manager Veronique Rabiot che con la decisione di bloccare il trasferimento al Manchester United ha cambiato il futuro di suo figlio permettendogli di ritrovarsi, contro ogni previsione, arruolato da Didier Deschamps per la spedizione dei Bleus. Però anche la Juventus, a questo punto, dovrebbe rileggere quello che è accaduto: mentre i principali acquisti di questo anno solare, mentre i rinforzi tanto attesi oziavano, più o meno volontariamente, nelle retrovie, Rabiot è tornato utile alla causa bianconera. Eccome.

Adrien Rabiot è una di quelle storie del pallone in cui un destino segnato viene ribaltato, in cui un giocatore che pareva indirizzato su una certa strada, scarta e ne prende un’altra, migliore per sé e per la squadra che non se l’aspettava. Ancora tu? Ma non dovevamo vederci più?

Un po’ tutta la sua vicenda calcistica alla Juventus è così, a zig zag. Arrivato nel 2019 a Torino dal Psg (anche qui la madre ha avuto un ruolo fondamentale) a parametro (ma non a costo) zero, in questi anni il giovanotto, 27 anni, ha alternato alti e bassi, perentorie finalizzazioni che sono un po’ il suo marchio di fabbrica ad amnesie frequenti. Con lui si era appalesato Aaron Ramsey, altro parametro zero. Spesso sono stati paragonati a quelli del passato, perché nessuno dei due ha saputo ritagliarsi uno spazio di protagonismo come Paul Pogba (prima maniera) o Andrea Pirlo.

Almeno Rabiot, per le statistiche, qualcosa in più del latitante gallese ha messo in mostra. Ma il lato intrigante della vicenda è il suo rendimento nella parte finale della sua avventura torinese che terminerà nel 2023. Veramente sarebbe finita questa estate con un plusvalenza di 20 milioni più bonus, ma madame Veronique ha bloccato tutto e “sciao”, come dicono in via Madama Cristina. Pare che adesso la signora Rabiot stia trattando il rinnovo con la Juventus ma la cifra che chiede, 10 milioni, è improponibile. A un osservatore attento non può sfuggire che questo è il suo ultimo giro di giostra a Torino.

Però è un gran bel giro di giostra, divertente, colorato. Rabiot, a differenza di altri giocatori stranieri, alla Juventus e altrove, non si è mai tirato indietro, con le sue sgroppate avanti e indietro. Un infortunio muscolare pareva zavorrarlo, già leggevamo che al Mondiale non sarebbe andato. Lo ha superato. Mentre il connazionale Paul Pogba attuava una tattica attendista per non perdere il posto nella comitiva francese, mentre il Polpo sbagliava tutta la strategia, lui giocava come se non ci fosse un domani. Così da peso, da calciatore con il foglio di via, da seconda scelta, è ri-diventato fondamentale nelle strategie di Max Allegri. Il francese che nessuno si aspettava è diventato protagonista a Torino. Così Rabiot si è preso Juve e Mondiale e Pogba attende tempi migliori. Viva la mamma.


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