Qui comincia l’avVentura Tris dell’Italia in Israele

Rischiava di restare intrappolato in una gif animata, come nei peggiori incantesimi delle fiabe che spaventano i bambini. Lui che mima lo scavetto e manda il rigore contro la Germania quasi alla bandierina. Invece no, Graziano Pellè ne è venuto fuori subito, e nella maniera che più gli riesce facile: il gol. C’è la sua firma nel 3-1 dell’Italia ad Haifa su Israele, e sarebbe davvero un signor lieto fine se il rigore del 2-0 azzurro lo calciasse lui e non Candreva. Ma tant’è: Pellè segna, Buffon para e un’Italia da battaglia infila i primi tre punti sulla strada per il Mondiale 2018, Ventura può sorridere. E godersi la sua prima buona dose di fortuna: il sigillo del “suo” Immobile gli risparmia un finale da brividi, per “aggiustare” Chiellini ci sarà tempo fino al 6 ottobre, quando affronteremo la Spagna.

L'esultanza sul gol di Immobile. Getty

L’esultanza sul gol di Immobile. Getty

QUALITÀ — Il gol di Pellè, già bomber dell’era Ventura dopo il centro alla Francia in amichevole, è pesantissimo, perché sblocca la gara e sblocca l’Italia imballata che per un quarto d’ora non riesce a prendere le misure a Israele, fastidioso lì davanti come la zanzara che non dà pace nel pieno della notte ad agosto e spinta dai 30mila venuti da ogni parte del Paese per sperare nell’impresa di Zahavi e compagni. Gli azzurri non incantano, stanno bassi e aspettano. I padroni di casa valgono di sicuro qualcosa in più del 76° posto che occupano nel ranking Fifa: se avessero aggiustato la mira dalle parti di Buffon forse saremmo qui a commentare un altro risultato. La qualità invece è dalla nostra (finalmente, dopo i mille stop che avevano raso al suolo il nostro centrocampo prima dell’Europeo), e per il raddoppio basta che Verratti e Bonaventura accendano la lampadina. Marco lo serve in profondità, Jack entra in area (forse) e subisce fallo (forse): per l’arbitro è tutto chiaro, rigore e 2-0 di Candreva dopo 31 minuti.

CHIELLO HORROR — Pellè segna e in mezzo recuperiamo qualità, ma c’è un pezzo dell’ingranaggio che gira clamorosamente a vuoto: se pensavate di aver visto il peggior Chiellini a Bari contro la Francia vi sbagliavate, perché il peggio di sé il bianconero lo ha dato stasera. Controlla male in uscita e commette il fallo del primo giallo, regala il pallone dell’1-2 a Tal Ben Haim al 35′ (pennellata che fa venire giù lo stadio), trattiene Hemed e lascia i suoi in dieci per il secondo giallo al 55′. E se nelle 89 presenze precedenti con la Nazionale non era mai stato espulso, allora c’è qualcosa che non va: Ventura dovrà lavorare sulla testa. Per fortuna, la guardia non la abbassa Buffon, che per almeno un paio di volte salva il risultato in dieci contro undici. Sì, prima del blackout del Chiello avremmo potuto chiuderla per due volte con Pellè (miracolo di Goresh su un colpo di testa al millimetro al 46′) ed Eder (pallonetto fuori di un soffio al 1′ dell ripresa), ma abbiamo sofferto tanto e rinunciato troppo spesso a proporre gioco, anche in undici contro undici. Ci sarà tempo per guadagnare in coraggio, intanto godiamoci i gol dei nostri attaccanti – quello di Immobile all’83’ è una liberazione per tutti – e le statistiche che ci strizzano l’occhio: dieci volte su undici, quando abbiamo iniziato vincendo siamo arrivati ai Mondiali…

dal nostro inviato Marco Fallisi 

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