Questo Milan non sbaglia un colpo: tris allo Sparta Praga ed è già fuga

Diaz, Leao e Dalot firmano il 3-0, Ibrahimovic regala un assist ma fallisce un rigore. Rossoneri a +2 sul Lilla

In testa ovunque. Che si tratti della classifica di Serie A o di quella del girone di Europa League, per il Milan non fa differenza: la banda Pioli comanda sempre. Perché fermarsi, nel vocabolario del giovane Diavolo, è un termine non contemplato: la corsa può al massimo rallentare – vedi il 3-3 con la Roma – ma di scendere dalla giostra proprio non se ne parla. Contro lo Sparta Praga a San Siro finisce 3-0 per i rossoneri, che infilano il 23° risultato utile consecutivo e si permettono persino il lusso di assistere a un rigore sbagliato da Ibrahimovic, mentre a segno vanno tre classe 1999: festeggiano Brahim Diaz, al terzo centro in rossonero (il secondo di fila in coppa), Rafael Leao (terza rete in stagione nonché prima in assoluto nelle coppe) e Diogo Dialot, alla prima gioia da milanista. Doppia, peraltro: il terzino portoghese, che di solito si muove sulla destra, cala un gol e un assist giocando da vice-Theo, niente male. E Pioli può sorridere anche per l’altro risultato del gruppo H: grazie al 2-2 tra Lilla e Celitc, il suo Milan comanda da solo.

Brahim sì, Ibra no

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Il tecnico rossonero si presenta all’appuntamento con lo Sparta con cinque cambi rispetto alla sfida di campionato con la Roma: spazio a Dalot, Tonali – che in coppia con Bennacer sembra decisamente più a proprio agio – e al trio Castillejo-Brahim-Krunic alle spalle di Ibra. Il Milan impiega 24 minuti per sbloccare il risultato e l’1-0 di Brahim Diaz appare una conseguenza logica di quanto visto fino a quel momento in campo: i rossoneri sono veloci, belli da vedere, giocano a due tocchi, ma soprattutto aggrediscono i portatori di palla dello Sparta non appena possono. Possono spesso, perché lo spartito (ambizioso ma rischiosissimo) a cui il tecnico ceco Kotal sceglie di affidarsi è quello della costruzione dal basso: non è certo impeccabile quella di Lischka, che al 24’ si fa strappare il pallone da Diaz. Lo spagnolo chiama in causa Ibrahimovic e poco dopo si ritrova servito dallo svedese nel cuore dell’area: finta sul sinistro, palla calciata col destro e Milan in vantaggio. I pioliani gestiscono e mantengono il vantaggio nel possesso senza mai rischiare. Le variazioni sul tema sono i cambi gioco per Calabria o Dalot sulle fasce o i lanci in verticale di Kjaer: tutte le azioni si appoggiano a Ibra, che insolitamente è poco preciso di testa sullo 0-0 (occasioni su cross di Calabria e Tonali) ma fa peggio al 36’, quando si presenta sul dischetto del rigore dopo un abbraccio del solito Lischka. Il destro di Zlatan finisce sulla traversa, e finisce pure la partita del leader, che lascia il posto a Leao nell’intervallo.

Ecco Dalot

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La ripresa si apre ancora nel segno del Milan, che senza Ibra consegna le chiavi della manovra offensiva a Bennacer, splendido direttore d’orchestra da “secondo play” (il primo è Tonali, che gli copre le spalle con personalità e finalmente convince). Con Leao nel motore, i rossoneri guadagnano in velocità e non a caso sfiorano il raddoppio con una ripartenza al 3’: Heca è bravo a stoppare prima l’ex Lilla, da due passi, e poi Tonali, che prova a piazzarla dal limite sulla respinta. È lo squillo che prelude al 2-0 in salsa portoghese: al 12’ Dalot affonda sulla sinistra, mette in mezzo di esterno e pesca Leao che non sbaglia. La serata dell’esterno 21enne in prestito dallo United diventa perfetta nove minuti dopo, quando si fionda su un lancio di Bennacer, controlla e incrocia con il sinistro alle spalle di Heca: Pioli si gode l’undicesimo marcatore diverso in stagione. E siamo solo a ottobre, verrebbe da dire, perché tutto lascia pensare che suoi i giovani diavoli abbiano energie a sufficienza per altri giri di giostra.

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