Questo Milan non muore mai: rimonta due gol al Verona e va a dormire in testa

Appassionante 3-2 a San Siro: doppio vantaggio veneto all’intervallo (Caprari e Barak dal dischetto), ma nella ripresa ribaltano tutto Giroud, un rigore di Kessie e l’autorete di Gunter

Più forte degli infortuni, dei guai e di un primo tempo da incubo: che serata per il Milan, che passa da 0-2 a 3-2 contro il Verona e si regala una notte da capolista, aspettando il risultato del Napoli. Pioli si porta a +5 sull’Inter, ma soprattutto può essere soddisfatto per il carattere mostrato dai suoi, a tre giorni dalla sfida decisiva in Champions col Porto. Lo spirito c’è e il match-winner, alla fine, risulterà Castillejo. Uno che sembrava ai margini del progetto rossonero.

Avvio shock

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Tatarusanu capisce in fretta che il suo debutto stagionale non sarà tranquillissimo: 2 minuti e 46 secondi sul cronometro, primo tuffo per rispondere a Ilic dopo un black-out difensivo. È l’antipasto del vantaggio veronese, che arriva al 7′: Bennacer pasticcia in ripiegamento, Veloso di testa innesca Caprari che passa tra Calabria e Tomori, fulminando “Tata”. Gelo per i 40mila del Meazza. Il più vivo tra i rossoneri sembra Rebic, la cui partita però dura solo 36 minuti: ennesimo guaio fisico, caviglia sinistra distorta, dentro Leao. Il croato fa in tempo ad armare un bel destro al volo di Daniel Maldini – titolare al posto di Diaz – e a protestare insieme ai compagni per il rigore concesso al connazionale Kalinic. Venti giri di lancette appena trascorsi, collisione in area tra l’attaccante gialloblù e Romagnoli: materiale per i moviolisti, il controllo Var non cambia la decisione di Prontera. Penalty. E Barak manda le squadre al riposo sul 2-0, mantenendo il sangue freddo dal dischetto.

Scossa Giroud

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Il Giroud del primo tempo è un fantasma, ma gli arrivano pochissimi palloni. La coppia Kessie-Bennacer sembra risentire degli impegni nel girone africano di qualificazione al Mondiale, anche Saelemaekers è meno lucido del solito, ma insomma, è difficile salvare qualcuno. Pioli allora cambia e inizia la ripresa con Castillejo al posto di Saelemaekers e Krunic invece di Maldini. E le cose, per il Diavolo, iniziano ad andare meglio. Dopo un quarto d’ora di spinta senza grandi occasioni, arriva il lampo che riapre il match. Lo confeziona Leao, che mette il pallone sulla testa di Giroud: Olivier in questi casi è una sentenza, anche a 35 anni. Rete, uno a due, proprio mentre Ibrahimovic iniziava il riscaldamento.

Si ribalta tutto

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Tudor vede il meteo volgere al brutto e modifica il suo Verona, inserendo Tameze, Simeone e Lasagna. Niente barricate, dunque, e la partita rimane divertente, anche se arruffata. Leao quasi la pareggia al 70′: destro a giro potente e impreciso di un soffio. Ma per il 2-2 è questione di un attimo, perché un altro rigore destinato a far discutere incombe sul Meazza. Protagonisti, stavolta, Castillejo e Faraoni. Sul dischetto va Kessie e pareggia, ma il magic moment del Milan è tutt’altro che concluso. Prima il ritorno in campo di sua maestà Ibrahimovic, che non giocava da Milan-Lazio. E un istante dopo il ribaltone è completato: ancora Castillejo nel vivo, ma la frittata la combina tutta Gunter, che infila Montipò sfidando le leggi della fisica. Una mazzata insostenibile per il Verona, che prova a buttarsi in avanti ma non ha più vere chance per segnare. Al fischio finale arriva il boato del Meazza rossonero: vittoria da batticuore per il Milan, di quelle che pesano una tonnellata. E il Verona continua nel suo tabù: mai vittorioso a San Siro, nemmeno in una serata con la tavola apparecchiata.

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