Quanto “pesa” il mercato? Miha e Allegri, che benefici! Milan e Napoli, ma i nuovi?

Per oltre tre mesi, i loro nomi fanno sognare i tifosi: li immaginano già con la nuova maglia addosso, li schierano nella propria formazione ideale, fantasticano su calciatori esotici con la speranza che possano trasformarsi in campioni. Poi, però, arriva il campionato e gli allenatori non sempre mantengono le aspettative estive. Qualcuno va subito in campo ed è già decisivo, qualcun altro non ha ancora disputato neanche un minuto di serie A. Dopo 12 giornate di campionato e 4 di coppe europee si possono tirare le prime somme: quanto sta “pesando” il mercato? Quanto effettivamente hanno portato in dote i nuovi acquisti alle rispettive squadre?

il podio — La squadra che ha beneficiato di più delle operazioni fatte in estate, è il Torino: su 12.870′ disputati dai giocatori granata in stagione (13 partite) quasi la metà (6.327′, il 49,16%) sono stati dei nuovi acquisti. Di 13 calciatori arrivati in estate (considerando anche i rientri dai prestiti di Barreca e Aramu), Mihajlovic ne ha utilizzati 11: soltanto Ajeti e Gustafson non hanno ancora disputato neanche un minuto. Oltretutto, il tecnico granata ha goduto molto anche a livello realizzativo: 12 reti sono arrivate da Ljajic (6), Iago Falque (5) e Boyè (1). In testa a questa speciale classifica, però, c’è la Juventus: Allegri ha trovato 15 gol “nuovi”, con Higuain (9), Pjanic (4) e Dani Alves (2). A livello di minutaggio, però, anche a causa del minor numero di acquisti effettuati, i bianconeri contano soltanto 3.440′ (il 21,71%) collezionati dai volti nuovi, su un totale di 15.840′ (16 gare disputate): l’unico ancora a secco è lo sfortunatissimo Mandragora. Molte presenze, ma pochi gol, infine, per la Roma: Spalletti ha potuto contare soltanto su una rete a testa di Fazio e Paredes, ma ha già schierato 7 nuovi acquisti su 9, per un totale di 4.991′ su 17,820′ (il 28%). D’altronde, però, il vero nuovo acquisto, per i giallorossi, è stato ritrovare la vena realizzativa di Dzeko.

in mezzo al guado — Non se la passa per niente male neanche Simone Inzaghi. Soprattutto grazie al contributo di Ciro Immobile. I suoi 9 gol, uniti alla rete del giovane Lombardi contro l’Atalanta, portano in dote alla Lazio 10 nuove realizzazioni. Anche il club biancoceleste ha cercato di non escludere quasi nessuno degli ultimi arrivati: sono ancora senza neanche un minuto ufficiale soltanto i carneadi Vargic e Vinicius, con un totale di utilizzo dei nuovi di 2.539′ su 1.880′ (il 21,37%). Percentuali simili per l’Inter (il 20,73%, 3.284′ su 15.840′), che, però, ha potuto beneficiare soltanto di 3 nuovi gol: uno a testa di Candreva, Banega e Icardi. De Boer e Vecchi, perlomeno, comunque, possono vantare un piccolo record: sono gli unici tecnici ad aver utilizzato per almeno un minuto tutti i nuovi acquisti. Sulla stessa falsariga la Fiorentina. Sousa può contare sul 19,85% di minuti sul totale da parte degli arrivi estivi (3ì.145′ su 15.840′), ma soltanto su un gol: quello di Cristoforo, peraltro ininfluente, nella gara di Europa League contro lo Slovan Liberec.
i conservatori — Sfortuna, profili dei nuovi arrivati e un po’ di idiosincrasia dei rispettivi allenatori ai cambiamenti posizionano Milan e Napoli rispettivamente in fondo a questa particolare classifica delle big. Chi fa più discutere è Maurizio Sarri, che, finora, non ha sempre lasciato in panchina o in tribuna la bellezza di 23,5 milioni di euro: Tonelli e Rog, ancora fermi a 0 minuti stagionali. Chiaro, comunque, che sulla bassa percentuale di utilizzo dei nuovi (il 13,61%, 2.156′ su 15.840′) incida moltissimo il grave infortunio subito da Milik. Che, in appena 9 gare e 593′ disputati, aveva messo a segno 7 gol. Poco meglio sta Montella, che, nonostante i 24,5 milioni spesi per acquistare Gustavo Gomez, Sosa e Lapadula, ha lasciato loro le briciole (819′ su 10.880). E, per fortuna, Vangioni, ancora senza neanche una presenza, è arrivato a parametro zero. Se non fosse per gli 866′ minuti disputati da Paletta (rientrato dal prestito all’Atalanta) e per il gol decisivo di Lapadula a Palermo, il mercato, al Milan, non avrebbe praticamente portato niente.

 Fabio Russo 

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