Quando Moggi avvertì Raiola “Se sei scortese con me…”

Il procuratore Mino Raiola. Afp

Il procuratore Mino Raiola. Afp

“Se sei scortese con me non venderai mai un calciatore in Italia”. Duro, diretto, consapevole del suo potere. A parlare è l’ex direttore generale della Juventus Luciano Moggi, in un incontro avvenuto all’inizio anni Novanta con il procuratore – allora new entry nel mondo del mercato – Mino Raiola. Un avvertimento, prima del “boicottaggio”. Il curioso retroscena, risalente a molti anni fa, è stato svelato nei particolari direttamente dall’agente più famoso in circolazione al Financial Times.
la vicenda — Come sono andate le cose? L’appuntamento tra i due è per le 11, ma il procuratore si presenta con un quarto d’ora d’anticipo. “Fui portato in una stanza e sembrava di essere dal dentista – comincia così il suo racconto – c’erano 25 persone, tutte intente a fumare e parlare. Alle 11:15 nessuno mi chiamò, così andai dalla segretaria e gli dissi: ‘Per favore, sto aspettando il signor Moggi, può dirmi tra quanto tempo arriverà?’. Lei mi guardò e rispose: ‘Tutta questa gente è in attesa di Moggi'”. La reazione, stizzita, fu immediata. Raiola se ne andò. “Due ore dopo incontrai Moggi in un ristorante, con lui c’era una parte di quelle 25 persone”. Gli si avvicino e gli disse. “Siete il signor Moggi?”, “Sì”, la risposta. “Trovo molto maleducato avermi fatto aspettare”, incalzò Mino. E Moggi: “Chi sei?”, “Raiola”. “Ah, Raiola… Se sei scortese con me non venderai mai un calciatore in Italia”.

 Gasport 

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