Quando a Venezia volevano fare lo stadio più grande d’Italia

Cinquant’anni fa un grossista di gelati comprò la squadra. E quello che era solo un chiacchiericcio da bar finì per diventare un progetto vero, enorme. Terreni, finanziamenti, progetti, Bigatton aveva previsto tutto. Poi però…

Nel gennaio di cinquant’anni fa – anno di grazia 1974 – a Venezia cominciò a circolare una voce, prima era un bisbiglio, poi divenne una confidenza e ne cominciarono a parlare tra le calli e nei sestieri, da San Polo a Dorsoduro, da Santa Croce al Castello, e quando qualcuno tirava fuori l’argomento ce n’era un altro che ribatteva “Ma ti gà ea lola?”, “Ma sei scemo?”. Però presto la voce ebbe contezza nei “bacari”, così si chiamano le piccole osterie veneziane, e arrivò perfino a Piazzale Roma, l’ultimo punto di arrivo in auto di fronte alla stazione ferroviaria di Santa Lucia, lì dove arrivano le frotte di turisti e cominciano a incamminarsi come plotoni di soldati in fila verso Piazza San Marco. 

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