Qualità e presenza, Dzeko è già un leader dell’Inter. E vuole gol pesanti

Tre reti nerazzurre, ma a risultato chiuso. A Firenze punta al primo acuto da 3 punti

In principio fu Spalletti, poi ci ha provato anche Conte. Ci è voluto Simone Inzaghi per trasformare tre anni di corteggiamento in matrimonio. E a guardar bene nelle sfumature di queste prime partite all’Inter, adesso è chiaro perché tutti gli allenatori recenti hanno fatto la stessa richiesta alla società. Edin Dzeko ci ha messo pochissimo a conquistare l’Inter e tutto il popolo nerazzurro. Centravanti di classe, capace di unire la bellezza del gesto tecnico alla concretezza della giocata. Edin è un 9 atipico, molto più simile a un 10 per il lavoro di raccordo tra la mediana e l’attacco. Un gigante di 193 centimetri che sembra danzare con il pallone al piede, che ha dimostrato di saper segnare gol anche “impossibili” come quello del provvisorio 6-0 sul Bologna. Ma ora Inzaghi gli chiede altri tipi di gol, anche semplici, ma finalmente decisivi. I tre realizzati fin qui in A sono stati infatti realizzati a risultato ormai archiviato: il 4-0 al Genoa per festeggiare al meglio il battesimo a San Siro prima della doppietta di sabato contro i rossoblù, con l’Inter già avanti di quattro reti. Serve un guizzo spacca partita, anche per cancellare definitivamente il fantasma delle occasioni fallite nella partitissima contro il Real Madrid.

Al servizio degli altri

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Dzeko è un serbatoio di talento e colpi illuminanti e anche per questo Inzaghi cerca sempre di lasciarlo in campo. Sempre titolare nelle prime tre giornate di campionato, Simone aveva deciso di concedergli un turno di riposo sabato, proprio in vista dei due impegni durissimi che attendono l’Inter: oggi la Fiorentina è già un banco di prova importante per le ambizioni di scudetto bis, sabato poi c’è l’Atalanta a San Siro, ed è lì che Inzaghi punta a mandare un messaggio forte al campionato. Per arrivarci al massimo, Simone chiede ai suoi una grande gara stasera, dove servirà il miglior Dzeko per sorprendere una Fiorentina galvanizzata dalla striscia positiva di risultati e tornata su grandi livelli grazie alla guida di Italiano. Edin e Lautaro sono al momento la coppia titolare incontrastata dell’Inter targata Inzaghi. Simone aveva chiesto Dzeko ancor prima di sapere che Lukaku avrebbe salutato Milano. Perché la qualità più grande del bosniaco è quella di poter giocare con qualsiasi partner di attacco e di mettere le proprie caratteristiche al servizio del compagno di reparto: accanto al Toro, Edin si abbassa molto e prende una posizione più da trequartista; quando ha giocato con Correa, invece, ha allargato il raggio d’azione per permettere ai centrocampisti di inserirsi da dietro, sfruttando anche il suo gioco di sponda. Al debutto, invece, ha fatto il centravanti puro, portando centimetri e muscoli all’interno dell’area di rigore.

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Missione

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Edin ha scelto l’Inter per provare a vincere anche in Italia, dopo aver trionfato in Inghilterra col City e in Germania con il Wolfsburg. L’inserimento nel mondo nerazzurro è stato facilitato dalla presenza di Aleksandar Kolarov, grande amico sin dai tempi di Manchester. La missione di Dzeko a Milano è chiara: vuole lo scudetto e vuole aiutare l’Inter a tornare nell’elite del calcio europeo. Il debutto in Champions è stato “spuntato”, ma Dzeko ha i colpi per poter trascinare l’Inter alla qualificazione alla seconda fase. Nel 2018 è stato il miglior marcatore di Champions nell’anno solare, con dieci reti come Lewandowski. Ma il passato non conta, Edin ha scelto l’Inter per un futuro vincente.

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