Qatar, una nazionale creata in accademia: chi sono gli avversari della Lazio

Con i soldi non puoi comprare il talento, ma puoi comunque allenarlo meglio. Del resto non si diventa campioni d’Asia a caso e non si passa dall’88ª posizione nel ranking Fifa all’attuale 49ª in cinque anni. La nazionale qatariota, che oggi in Austria affronta la Lazio in amichevole, non è una corazzata destinata a lasciare una traccia indelebile nella storia del calcio, ma è una squadra molto ben organizzata che da molti anni si sta preparando ai controversi Mondiali casalinghi del prossimo novembre.

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Aspire Academy, che cos’è

Il merito principale è da attribuire al suo allenatore, Felix Sanchez, un catalano che si è formato all’interno del settore giovanile del Barcellona e che, non ancora trentunenne, si è trasferito a Doha nel 2006, lasciando l’under 14 blaugrana. In Qatar a Sanchez vengono affidati subito gli under 16 dell’Aspire Academy, istituto e progetto mastodontico voluto dallo sceicco Jassim, fratello dell’attuale emiro Tamim Bin Hamad Al Thani. Aspire ha radunato a Doha le migliori professionalità in ambito sportivo e scientifico con lo scopo di costruire una cultura sportiva nel Paese e formare atleti di livello internazionale. Un nome su tutti: quel Mutaz Essa Barshim che ai Giochi Olimpici di Tokyo ha condiviso la medaglia d’oro di salto in alto con Gianmarco Tamberi. Come Barshim, molti calciatori della nazionale di Sanchez si sono diplomati all’Aspire Academy, più del 70 per cento dei componenti della rosa che nel 2019 ha conquistato la Coppa d’Asia è comunque passato, nella prima parte della carriera, per l’accademia. E tra loro ci sono i giocatori più forti e più rappresentativi, come i componenti della coppia d’attacco titolare: Akram Afif e Almoez Ali. Quest’ultimo è stato l’eroe di quella Coppa d’Asia, capocannoniere del torneo e autore di uno splendido gol in rovesciata nella finale contro il Giappone. Afif invece è una seconda punta, tecnico e brevilineo.

Integrazione

Per molti di questi calciatori, aver avuto Sanchez come allenatore sin da adolescenti ha reso possibile la loro integrazione in un gruppo di elementi più esperti. L’amalgama ha portato a un successo che il predecessore dell’attuale ct del Qatar non riteneva neanche immaginabile: l’uruguaiano Jorge Fossati scelse infatti di lasciare la nazionale perché la Federazione aveva scelto di limitare l’utilizzo degli oriundi, mentre lui in una delle ultime sfide da allenatore del Qatar era arrivato a schierare ben dieci giocatori naturalizzati. Sanchez continuerà ad avvalersi, seppur in misura minore, di giocatori naturalizzati, quasi tutti cresciuti calcisticamente in Qatar. Lo stile di gioco ha poco a che vedere con quello del Barça, malgrado le origini di Sanchez e i principi portati e ben implementati da Xavi all’Al Sadd, club in cui milita la maggioranza dei giocatori della nazionale. Sanchez preferisce un 5-3-2 più attendista, cercando di creare lo spazio per attaccare con le ripartenze, sfruttando le caratteristiche dei suoi calciatori migliori e la velocità degli esterni a tutta fascia. Finora gli è andata piuttosto bene.

L'allenamento della Lazio ad Auronzo di Cadore

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L’allenamento della Lazio ad Auronzo di Cadore

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