Pronta la calce viva per il capo ultrà dell'Inter da ammazzare

Ulteriori, importanti e sconvolgenti indiscrezioni emergono dall’inchiesta sulle curve di Inter e Milan, dopo gli arresti di inizio settimana. Secondo quanto riportato dal Fatto Quotidiano, la rottura all’interno degli alti ranghi della curva nerazzurra aveva raggiunto livelli massimi, quasi inimmaginabili, al punto da esser stata pianificata l’uccisone di uno dei leader, Andrea Beretta, il cui corpo doveva essere poi fatto sparire. Lo stesso Beretta, venuto a conoscenza del terribile piano nei suoi confronti, ha poi regolato personalmente i conti con il rivale Antonio Bellocco, uccidendolo a Cernusco sul Naviglio lo scorso 4 settembre.

Il piano per uccidere Beretta

Durante il mese di agosto, al termine di un summit tra esponenti della Curva Nord, viene pianificata l’eliminazione fisica di Beretta, colpevole di non dividere gli introiti derivanti da merchandising del tifo interista più caldo. Sempre secondo la ricostruzione del Fatto Quotidiano, il piano iniziale prevedeva di attirarlo in una cascina con la scusa di un recupero credito da spartirsi. Una pista poi abbandonata per far posto ad un’altra: stordirlo con una sostanza durante una cena per poi sparargli e infine occultarne il corpo. Per questo era stata acquistata della calce viva in un centro commerciale con la scusa – davanti allo stupore della cassiera – di tumulare un cane.

L’uccisione di Bellocco

A far saltare il piano è stata la soffiata arrivata a Beretta che, scoperti i movimenti dei rivali, si premunisce di coltello e pistola e uccide il 4 settembre Bellocco a Cernusco. Chi ha avvertito Beretta, ora in isolamento nel carcere di Opera, è stato individuato dagli investigatori. L’uomo, però, avrebbe negato ogni cosa.


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