Principi, cavalli pazzi e “la più bella partita su suolo scandinavo”: Danimarca, ti ricordi del 1985?

L’unico successo dei danesi sulla Russia fu una partita bellissima, risolta dalla classe di un principesco Laudrup e da un gigante con la passione per night, donne e vodka…

È successo una volta sola, d’accordo. Però è successo. Ed è a quell’episodio, a quel dettaglio della storia, al ricordo di quell’unico attimo di gioia, che ci si deve aggrappare per scavalcare il presente e atterrare nel futuro. Se in un’occasione un fatto si è verificato, nulla impedisce che possa accadere ancora. La Danimarca è con un piede fuori dall’Europeo: le due sconfitte contro Finlandia e Belgio pesano come macigni. E pesa l’immagine dell’eroe che si accascia sul campo e riapre gli occhi in un letto d’ospedale: il dramma di Eriksen ha mandato in tilt ogni pensiero logico, ha spostato il baricentro del problema, ha definitivamente cambiato il senso del quotidiano. E però c’è una sfida da giocare, un’altra possibilità che viene concessa: contro la Russia. Se si guarda l’almanacco di speranze ce ne sono poche. Anzi: ce n’è soltanto una.

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