Primo esame Fifa per agenti sportivi: c’erano anche Zaccardo, Giuffrida e Francesco Facchinetti

128 i partecipanti in Italia, tra cui il campione del mondo e il procuratore. Il figlio di Roby dei Pooh è oggi proprietario di una delle più grandi società di management in Europa, la Newco: “Il calciatore deve essere gestito in maniera capillare, come un artista. Ad oggi sono esattamente come rockstar”

Un salto verso il futuro. In primis per chi nei prossimi anni si occuperà di curare gli interessi dei protagonisti del mondo del calcio e, di conseguenza, per il calciomercato. Nel primo pomeriggio di oggi, nella sala congressi dell’hotel Parco dei Principi a Roma, si è svolto il primo Esame Fifa per Agenti Sportivi. Un appuntamento atteso ormai da anni, che ha coinvolto “nuove leve” e veterani del mercato di tutto il mondo (la prova è stata organizzata a livello globale). Già dalle 9.30 decine tra aspiranti procuratori e volti noti del calcio si sono ritrovati all’esterno dell’albergo romano – che in queste ore ospita il Feyenoord – pronti a svolgere il test studiato dal massimo organo calcistico a livello planetario, per certificare le competenze degli addetti ai lavori. L’atmosfera che si respira è frizzante. Qualcuno vive un’euforia “da primo giorno di scuola”, altri invece hanno ripassato fino a tarda notte e per loro celare la tensione diventa impossibile. “Ma tu quanto hai studiato?” è la frase più gettonata nella lunga fila venutasi a creare davanti all’ingresso della struttura e, naturalmente, c’è chi spera che “non sia troppo difficile”. Speranza destinata a rimanere vana, almeno ascoltando i pareri di chi all’uscita si ferma insieme ai colleghi a commentare l’esame.

Svolgimento

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La prova si è rivelata tutt’altro che semplice ed è stata svolta sulla piattaforma online creata dalla Fifa. Dopo aver studiato un tomo di oltre 600 pagine, i candidati hanno dovuto rispondere in un’ora a 20 domande – a risposta multipla – in una delle lingue ufficiali della Fifa (inglese, francese, tedesco o spagnolo). Inoltre, per garantire la massima serietà, nessuno degli esaminati – seduti in banchi da due e sorvegliati dai commissari federali – ha svolto lo stesso test: i quesiti infatti sono stati estratti in maniera casuale tra oltre 1000 possibilità e hanno riguardato un regolamento che è entrato totalmente in vigore soltanto ad ottobre. Anche il livello di difficoltà delle domande – a detta dei diretti interessati – ha richiesto un elevato livello di preparazione. E c’è chi non nasconde le proprie perplessità: “Ad un paio ho risposto a caso, non le sapevo proprio. Speriamo vada bene!”. Per conoscere l’esito, i 128 candidati che hanno sostenuto l’esame in Italia dovranno attendere sette giorni. Soltanto chi avrà risposto in maniera corretta ad almeno 15 quesiti verrà considerato idoneo

Volti noti

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Una volta entrati in sala, per più di qualcuno è arrivata una notizia inaspettata. Inevitabile considerato che non capita tutti i giorni di svolgere un esame insieme ad un campione del mondo: tra i nomi degli esaminati infatti c’è anche quello di Cristian Zaccardo. Ma tra i volti noti ci sono anche i procuratori Valerio Giuffrida e Marco Musiello. Spicca anche il nome di Andrea Pellegatti – figlio del giornalista Carlo – e quello di Francesco Facchinetti che, dopo aver dato vita ad un colosso musicale con la Newco management, è pronto a mettere a frutto la sua esperienza anche nel calcio.

Facchinetti

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Nonostante un esame complicato, Francesco Facchinetti lascia la sala sorridendo. La tensione per la prova svolta è già superata, e la voglia di raccontare come è andata è quasi incontenibile. Dopo un breve confronto con Valerio Giuffrida, Facchinetti si è concesso alla Gazzetta per una chiacchierata dove ha spiegato i motivi che lo hanno spinto ad avvicinarsi professionalmente al calcio: “Lo faccio per passione e visione. Voglio fare questo mestiere, mi piace molto. Vengo dal mondo manageriale artistico, ho una delle più grandi società di managment in Europa – la Newco – rappresento più di 180 talenti, con circa 60 dipendenti. Il mondo dello sport è incredibile, c’è largo spazio per poter far bene ma con una gestione totalmente moderna dell’atleta”. Per Facchinetti infatti la figura del calciatore ormai si avvicina a quella delle superstar dell’Nba o della musica e, nel 2023, dev’essere seguita con un’attenzione maniacale: “Il calciatore deve essere gestito in maniera capillare, come un artista. Ad oggi sono esattamente come rockstar. Un giocatore è un comunicatore e un artista a tutti gli effetti. All’estero non è un caso che i procuratori si chiamino ‘agent’ o ‘manager’, perché per curare gli interessi di un artista serve quella figura. Bisogna disporre di strutture importante, investire soldi e reimmettere i guadagni in questo mondo”. Ed è proprio dalla realtà creata grazie alla Popsport – si occupa dell’immagine di numerosi sportivi – che Francesco ha deciso di partire: “Vengo dalla gestione dell’immagine degli atleti, gestiamo decine di giocatori (da Perisic a Tonali) e quindi parto da una struttura che esiste. Siamo già in 15 a lavorarci”. Un’agenzia già operativa dunque, che vanta già alcuni assistiti di rilievo. I nomi però rimangono top secret, perché nulla va lasciato al caso e ogni step necessita della giusta preparazione: “A livello comunicativo devo ancora fare lo storytelling della struttura che abbiamo fondato. Nel momento in cui partiremo con la comunicazione, renderemo noti quali sono i nostri giocatori e in che modalità lavoriamo. Abbiamo impiegato sei mesi soltanto per studiare un nome che fosse realmente adatto. I giocatori con cui già collaboriamo sposano la nostra filosofia. Vorrei creare una famiglia come sono già riuscito a fare con la Newco, investendo con etica, moralità e rispetto e insegnando ai calciatori che si può lavorare in maniera diversa”. Sì, ma come? “Faccio un esempio. C’è un nostro assistito – non posso dire il nome – per il quale abbiamo chiuso un accordo con un club molto importante di Serie A. Per questa trattativa ho deciso di non chiedere commissioni. Il motivo? In quel momento non era essenziale rispetto al lavoro che avevamo fatto, ma è stato molto importante per lanciare un segnale di rispetto alla società e al ragazzo. È un caso anomalo, ma succede anche questo”.

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