Primavera: invasione di stranieri? No, i numeri (e le Nazionali giovanili) lo dimostrano

Solo il 33,6% dei componenti delle rose delle 18 squadre non sono italiani, i titolari addirittura sono appena 2,3 a squadra. Il problema diventa tale quando passano in Serie A, dove la media di calciatori nostrani Under 21 è di 2,7 a squadra, con minutaggi risibili

Marco Calabresi

27 marzo – Milano

Nell’ultimo turno del campionato Primavera giocato prima della sosta, e prima che il dibattito sugli stranieri Under 19 fosse una delle cause individuate per il flop della Nazionale, i giocatori arrivati dall’estero e schierati titolari sono stati 64 su un totale di 198: circa un terzo, in linea con il 33,6% dei giocatori che compongono le rose delle 18 squadre del massimo campionato giovanile, tra cui ci sono anche due club di B (Lecce e Spal) e uno addirittura di C, il Pescara. Troppi? Forse, ma non tutti giocano.

i numeri

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La squadra che, nell’ultimo turno – campione comunque ristretto su un totale di 25 giornate – ha schierato più stranieri dal 1′ è stato il Lecce, con ben otto titolari su 11. La partita con meno italiani dall’inizio è stata invece Genoa-Juventus con dieci, quattro rossoblù e sei bianconeri, lo stesso numero rispetto a quelli che si erano visti da titolari nel quarto di finale vinto dalla Juve contro il Liverpool: Senko, Nzouango, Muharemovic, Iling, Soulé e Chibozo. Dieci come in Roma-Inter, ma ci sono tre eccezioni: l’italo-australiano Volpato, convocato dall’Italia Under 20, e i fratellini Franco e Valentin Carboni, eleggibili sia dalle Under italiane (ed è già successo) che dall’Argentina, che in questa sosta li ha convocati entrambi addirittura con la nazionale maggiore. Prendendo però in esame un campione più ampio di partite (20 sulle 25 disputate, manca solo il recupero tra Juventus e Verona in programma martedì 5 aprile) si scopre che i titolarissimi sono solo 42 (43 con il solito Volpato), una media di 2,3 a squadra.

lecce multinazionale

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Si va dai sei del Lecce (neopromosso in Primavera 1 e che ha Corvino, che spesso con i talenti stranieri ci prende, vedi di recente Vlahovic e adesso Hjulmand…) ai quattro di Juve, Sassuolo e Torino. Ne ha tre (più Volpato) la Roma capolista (Ndiaye, Tahirovic e Voelkerling Persson), ne ha tre anche il Cagliari che è la prima inseguitrice (Astrand John, Kourfalidis e Tramoni). E poi via via tutte le altre, con Empoli, Spal e Sampdoria (una conferma per i campioni d’Italia, un’inversione di tendenza rispetto al recente passato per emiliani e blucerchiati) con nessun giocatore dalle 20 presenze in su. La classifica dei cannonieri del campionato vede in testa tre italiani: comanda Ambrosino (Napoli) con 14 gol, seguito da Di Stefano (Sampdoria, 12) e Nasti (Milan, 11). Il primo e il terzo sono in Finlandia a giocarsi la qualificazione all’Europeo Under 19 con la Nazionale (un pareggio con la Germania e una vittoria con i finnici dopo le prime due partite, martedì la terza decisiva col Belgio), il secondo non può perché è fuoriquota, classe 2002. Il regolamento, a oggi, prevede l’utilizzo di cinque a partita. Cinque giocatori (per uno non c’è limite di età) che al compimento del 20° anno di età non si sono ancora misurati con il calcio professionistico. E qui si può riflettere.

ma le nazionali…

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A dimostrazione di come i giovani l’Italia li abbia, e anche bravi, basta elencare gli ultimi risultati delle Under “competitive”: l’Under 17 ha disputato le ultime due finali europee giocate prima del Covid (nel 2018 con i classe 2001, l’anno dopo con i classe 2002), l’Under 19 ha fatto lo stesso con i ’97 (nel 2016, perdendo con la Francia di Mbappé) e con i ’99 (sconfitti nel 2018 dal Portogallo nei supplementari, in quella squadra Tonali, Frattesi, Zaniolo, Scamacca, Pinamonti, Kean). A livello Mondiale, stessi grandi risultati: un terzo posto con l’Under 20 nel 2017 in Corea del Sud (Orsolini capocannoniere del torneo) e un quarto nel 2019, con Pinamonti secondo marcatore alle spalle dell’irraggiungibile Haaland.

i numeri in a e b

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Il problema, casomai, si pone quando i giocatori dal settore giovanile escono: nelle rose di Serie A, la media di calciatori italiani Under 21 è di 2,7 (con minutaggio del 4% sul totale dei minuti complessivi), in B sale solo a 3,7 (con minutaggio del 7%). Parlando di Under 21 in formazione, la media scende a 0,43 Under 21 per squadra in Serie A e 0,8 per squadra in Serie B. Morale della favola: gli stranieri in Primavera potrebbero essere di meno, ma gli italiani usciti da quel campionato potrebbero essere valorizzati di più e meglio.

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