Presidenza Lega, Veltroni rinuncia: «Non ci sono le condizioni»

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Presidenza Lega, Veltroni rinuncia: «Non ci sono le condizioni»
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L’ex segretario del Pd: «Ringrazio chi ha voluto parlarmene, e auguro al calcio italiano, motivo di passione e di impegno per milioni di cittadini, di trovare la necessaria unità e lo scatto di innovazione, di indirizzi e organizzativi, indispensabili per far crescere ancora e rendere più moderno, popolare e internazionale il nostro sport più seguito»

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ROMA – Era un’idea. E prima che diventasse una candidatura, Walter Veltroni ha detto no. L’ex segretario Pd si è sfilato dall’ipotesi di una sua candidatura alla presidenza della Lega di A. Quarantotto ore prima della riunione ‘riservatissima’ di 14 dei 20 club della massima serie arriva la rinuncia dell’ex segretario del Pd.

Veltroni: «Un onore»

LA NOTA DI VELTRONI – «In questo momento non esistono le condizioni oggettive e personali per le quali io possa aderire all’ipotesi, allo stato solo tale, della presidenza della Lega Calcio», scrive in una nota Veltroni. «Ringrazio chi ha voluto parlarmene – dice – e auguro al calcio italiano, motivo di passione e di impegno per milioni di cittadini, di trovare la necessaria unità e lo scatto di innovazione, di indirizzi e organizzativi, indispensabili per far crescere ancora e rendere più moderno, popolare e internazionale il nostro sport più seguito».

MALAGO’ – Del ritiro di Veltroni dalla corsa alla presidenza della Lega di Serie A, Giovanni Malagò ne “prende atto” ma allo stesso tempo avverte la Lega: «È importante, per non dire urgente e indispensabile, anche per fare chiarezza, convocare un’assemblea e portare all’ordine del giorno anche il tema delle elezioni». Questo, specifica il presidente del Coni, «perché il 6 marzo c’è l’assemblea elettiva della Figc ed è come se qui al Coni si votasse prima per il presidente del Coni e poi per il territorio e le federazioni». «Mi sembra una cosa di buonsenso anche perché le altre componenti sono tutte arrivate o arriveranno alle elezioni a breve», conclude Malagò, che sul rischio di spaccature alle prossime elezioni in Figc, ribadisce: «Auspico che non ci siano, perché il calcio deve portare avanti delle riforme e in questo caso devono passare per il consiglio federale. Se c’è una maggioranza relativa è tutto molto più complicato. Viviamo un momento difficile per far cambiare le cose».

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