Prandelli: “Amore profondo per questa città. Io traghettatore? Non penso al futuro”

Il neo tecnico viola ha parlato in conferenza stampa: “Io traghettatore? Non penso al futuro, ma al presente. Ribery? Non possiamo dipendere da lui. E Batistuta…”

“Ho detto a Pradè che questa Fiorentina ha un buon motore. Ora bisogna farlo andare”. Conferenza stampa di presentazione per un emozionato Cesare Prandelli. Il nuovo allenatore della Fiorentina ha spaziato a tutto campo.

Il mondo

—  

“Ho trovato una dirigenza coesa, determinata. Possiamo fare un buon lavoro di squadra e questo è determinante. Voglio ringraziare il presidente Preziosi che qualche giorno fa mi ha chiamato per dirmi che aveva parlato bene di me ai dirigenti della Fiorentina. Torno nel mio mondo. Credo di essere l’unico allenatore che ha acquistato per due anni di fila l’abbonamento per andare a vedere la Fiorentina al Franchi. Questo a testimonianza di quanto siano importanti questi colori. Oltre all’amore per Firenze”.

Giocatori e meritocrazia

—  

“Kouame non è una prima punta e Amrabat non è un regista. Ho delle mie idee su come cambiare la squadra, ma prima voglio confrontarmi con i giocatori. Io traghettatore? Non penso al futuro, penso al presente. Chiamatemi traghettatore, supplente, non mi interessa. So che questa proprietà premia chi lavora bene. E questo mi basta. Ribery? Lui è un campione, ma noi non possiamo dipendere solo da lui. Franck deve essere il nostro valore aggiunto”.

Batigol

—  

“Mi va bene indicare la parte sinistra come obiettivo della Fiorentina. Ma questo deve essere un punto di partenza, non di arrivo. Ci sono tante squadre più forti di noi ma Firenze è ambiziosa. La mia è una scelta di cuore. E questa Fiorentina comunque è una buona squadra. Lavorare con Batistuta? Mi piacerebbe averlo al mio fianco, magari come allenatore degli attaccanti. Ora non si può fare. Magari si potrà aprire questa possibilità più avanti”.

Precedente Prandelli e il retroscena di Preziosi sull'arrivo alla Fiorentina Successivo Distratta e poco cattiva, la Juve resta incompiuta. Serve di più da big e nuovi

Lascia un commento