Porto-Juve 2-1: Chiesa tiene in vita Pirlo

La Juve di Pirlo ringrazia Chiesa. Un gol dell’attaccante bianconero nel finale rende meno amara la brutta sconfitta di Champions contro il Porto e lascia aperto il discorso qualificazione. Nella complicatissima serata europea Ronaldo e compagni escono sconfitti per 2-1 al termine di una partita giocata male e approcciata peggio. La rete all’83’ dell’ex Viola serve a nascondere sotto il tappeto la polvere di una prestazione mediocre e a tratti inaccettabile che poteva portare ad un ko ben più pesante. Le due reti di Taremi e Marega subite in apertura di primo e secondo tempo sono da bollino rosso. Per Pirlo ci sarà molto da riflettere dopo il secondo ko consecutivo tra campionato e Champions.   

Il Porto vince 2-1, Chiesa tiene viva la Juve per il ritorno

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Il Porto vince 2-1, Chiesa tiene viva la Juve per il ritorno

Primo tempo da incubo per la Juve

L’atteggiamento della Juve in avvio è orrendo. Pronti, via e Pirlo si deve già leccare le ferite. Bentancur a freddo decide di regalare il vantaggio agli avversari con un folle retropassaggio a Szczesny che si trasforma in un assist d’oro per l’incredulo Taremi. L’attaccante ringrazia e porta avanti i padroni di casa. Peggio di così non poteva cominciare. Il problema è che manca la reazione. Non c’è velocità di manovra. Le idee sono poche e confuse. Si gioca per le ingolfate vie centrali e non si cerca quasi mai la velocità degli esterni. Per il Porto è un gioco da ragazzi. Conceicao l’ha preparata in modo perfetto: il vantaggio lampo gli permette di aspettare la Juve e controllare senza ansia cercando, magari, qualche strappo in contropiede. Ronaldo sbraita ma non vede palla. Chiesa è l’unico della Juve a cercare qualche spunto con risultati deludenti. Al 23’ un altro clamoroso errore in fase di costruzione dal basso rischia di trasformare la notte della Juve in un incubo. Szczesny rinvia male e serve al limite Sergio Oliveira, bravo concludere subito di potenza con palla deviata e a lato di poco. Il pressing dei Dragoes è asfissiante e altissimo e impedisce ai bianconeri di manovrare con lucidità. Il risultato è una gara bloccata e poco spettacolare. La serata di Pirlo si complica ancora di più per l’infortunio di Chiellini, costretto ad uscire per un problema muscolare al polpaccio al 35’. Al suo posto entra Demiral. Per assistere ad una conclusione della Juve bisogna aspettare il 41’: Rabiot tenta una difficile rovesciata neutralizzata da Marchesin. E’ questo l’unico squillo juventino in un primo tempo da cancellare.

Juve, avvio da brividi: follia di Bentancur!

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Chiesa tiene a galla Pirlo e la Juve

La scossa di Pirlo negli spogliatoi non sembra esserci e il secondo tempo della Juve è la fotocopia del primo. Passa un minuto e arriva il raddoppio portoghese. Manafa se ne va sulla destra e mette in area un pallone d’oro a Marega, bravo ad approfittare dell’errore di posizionamento di Demiral e ad infilare Szczesny per il clamoroso 2-0. Finalmente l’atteggiamento della Juve cambia. Scrollata di dosso l’apatia dei primi 50 minuti, la squadra di Pirlo prova a reagire. Lo fa con Kulusevski che sulla destra mette i brividi alla difesa avversaria. Il Porto però non sta a guardare e in ripartenza sfiora l’incredibile tris con Sergio Oliveira, protagonista di una inarrestabile progressione centrale con conclusione centrale ma poco angolata che permette a Szczesny la ribattuta di pugno. Conceicao arretra il baricentro e passa ad un più prudente 4-5-1. Gli spazi giocabili per i centrocampisti juventini si riducono ancora di più. Il Porto sfiora con Corona il terzo sigillo della serata, dall’altra parte è Chiesa a tentare dal limite un tiro sporcato da un difensore e salvato in tuffo da Marchesin. Pirlo prova a rendere meno complicata la serata inserendo Morata al posto dell’evanescente McKennie ma il risultato non cambia. Conceicao si copre con Grujic e Luis Diaz. L’organizzazione difensiva del Porto è impressionante: per la Juve lenta, imprecisa e confusa di stasera arrivare con pericolosità al tiro è praticamente impossibile. Nel finale però arrivano segnali di risveglio. Prima è Ronaldo al 78’ ad accendersi con una conclusione angolata deviata in angolo da Marchesin, poi all’83’ arriva il gol che riapre tutto. Rabiot se ne va sulla sinistra, entra in area e serve all’indietro l’accorrente Chiesa che con un diagonale preciso infila la rete di capitale importanza in vista del ritorno. Il 2-1 regala finalmente un po’ di carica alla Juve che subito dopo con Morata sfiora il pareggio. Prima del finale c’è il tempo di vedere il cartellino giallo all’ex Danilo (che, diffidato, salterà i ritorno) e l’ingresso di Chico Conceicao, figlio del tecnico del Porto. La partita finisce tra le polemiche per un contatto dubbio in area lusitana tra Ronaldo e Zaidu. Al triplice fischio la Juve rientra negli spogliatoi con una sconfitta per 2-1. Un ko meritato che però lascia intatte le speranze di qualificazione di Pirlo. Al ritorno, però, servirà tutta un’altra Juve.

Porto-Juve, Ronaldo steso in area nel finale: niente rigore!

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