Pogba, ecco cosa può fare la Juve: dalla sospensione dello stipendio alla risoluzione del contratto

Il francese avrebbe ammesso di aver assunto un integratore senza aver avuto il parere del club che sarebbe dunque estraneo alla vicenda e quindi parte lesa. L’accordo collettivo tra Lega Serie A, Aic e Figc indica le strade su cui i bianconeri possono muoversi

Elisabetta Esposito

12 settembre – roma

La Juventus non sapeva niente. E adesso ha un’arma importante da utilizzare contro Pogba a livello contrattuale. Stando alle prime ricostruzioni della convulsa giornata di ieri, il francese si sarebbe recato dai dirigenti bianconeri ammettendo di aver assunto un integratore, consigliato da un medico amico, estraneo alla Juve, e comprato in America, dove esistono regole differenti legate al doping. 

juve danneggiata

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L’errore dunque è tutto di Pogba, che si vedrà ora costretto a dimostrare la mancanza di intenzionalità nell’assunzione del testosterone a cui è risultato positivo il 20 agosto dopo la sfida con l’Udinese, con la speranza di vedere ridotta la sanzione che prevede come pena massima 4 anni di squalifica. Il danno anche per il club bianconero è evidente, ma come si diceva ha modo di uscirne, se non altro a livello economico considerando che il Polpo guadagna 8 milioni più 2 di bonus a stagione e che è legato alla Juve fino al 2026.

sospensione

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Vediamo allora che cosa prevede in questo senso l’accordo collettivo siglato daLega Serie A e Aic, ovviamente con la Figc, in vigore dal 31 gennaio 2023  fino al 30 giugno 2024. L’articolo 5 (Pagamento della Retribuzione) comma 5 prevede la sospensione della retribuzione, anche nel caso in cui “il calciatore abbia subito provvedimenti disciplinari interdittivi dell’attività sportiva per effetto di sanzioni in materia di illeciti sportivi, di divieto di scommesse e di pratiche di doping, nonché nei casi di indisponibilità del Calciatore per effetto di provvedimenti, anche temporanei, disposti dall’Autorità Giudiziaria”. Una squalifica per doping dunque rientra esplicitamente tra i motivi per cui è possibile sospendere il pagamento dello stipendio, “previa comunicazione a partire dalla data di decorrenza (nel caso dello juventino la sospensione di ieri, ndr) e per tutta la sua durata” dell’interdizione. Per capirci, se Pogba fosse punito con due anni di squalifica, la Juve sospenderà le mensilità di quel periodo per poi riprendere a pagare a pena scontata fino al termine del contratto.

risoluzione

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Il club potrebbe però andare oltre e chiede la risoluzione del contratto stesso. All’art. 11 (Inadempimenti e clausole penali) comma 4, si legge che “in caso di squalifica per doping, la riduzione della retribuzione, in alternativa all’azione di risoluzione del contratto, può essere pari all’intera retribuzione, fissa e variabile, dovuta per il periodo di durata della squalifica, con decorrenza dalla sospensione cautelare deliberata dagli organi di giustizia sportiva”. L’accordo collettivo di fatto offre possibili scenari su cui muoversi, ma ovviamente deve essere la società a procedere con le proprie richieste qualora il calciatore sia impossibilitato alla prestazione.

l’ultima parola

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L’eventuale richiesta di risoluzione verrà comunque valutata dal Collegio arbitrale che deciderà se sia congrua o meno. Una decisione che nel caso di Pogba dipenderà anche dalla durata della possibile sanzione da parte del Tribunale nazionale antidoping: se fosse di 4 anni (pena massima per quest’illecito), la squalifica supererebbe la durata dell’attuale contratto che il calciatore ha con la Juve (tre stagioni compresa quella in corso) e per il Collegio sarebbe quasi impossibile non accordare la risoluzione: se invece la squalifica fosse ad esempio di un anno, dunque con un buon residuo del contratto in essere, si potrebbe negare la risoluzione limitandosi alla sospensione. 

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