TORINO – Sono giorni difficili per Paul Pogba, tra i più grevi della sua vita. E quello di ieri lo è stato in particolar modo. Il centrocampista francese, abituato ad irretire gli avversari in mezzo al campo, questa volta si è dovuto sottoporre a un confronto decisamente diverso in un’aula del Palazzo di Giustizia di Parigi, a Porte de Clichy. Ovvero a quello, occhi negli occhi, con quattro dei cinque sospettati di estorsione nei suoi confronti e di associazione a delinquere, per i fatti risalenti al marzo del 2022.
Unico assente tra gli indagati, in quanto non convocato nell’occasione, proprio il fratello del giocatore della Juventus, Mathias. Nel corso del confronto, iniziato con un’ora e mezza di ritardo e proseguito per oltre cinque ore, i giudici istruttori hanno lavorato per ricostruire, passo dopo passo, la notte del presunto rapimento, durante il quale al bianconero sarebbero stati chiesti 13 milioni di euro. Una circostanza nella quale Mathias, sospettato di aver esercitato pressioni per mesi sul fratello minore affinché pagasse la cifra, non era presente di persona. E una circostanza riguardo la quale differiscono sensibilmente le ricostruzioni depositate dalle parti in passato.
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