Pogba, 35.714 euro al minuto: ecco perché la Juve vuol pagarlo meno

Pogba e la Juve hanno tratto un sospiro di sollievo dopo l’allarme sulle condizioni del giocatore, rientrato in seguito agli esami cui è stato sottoposto all’indomani dell’impegno empolese.

Tuttavia, alla Continassa permangono le perplessità sui tempi del completo recupero di un centrocampista che, se al cento per cento della condizione, può costituire un valore aggiunto dell’organico bianconero.

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Il guaio è un altro: da quando è ritornato a Torino, Pogba è stato martellato da una serie di traversie mai prima di lui affrontate da nessun Numero 10 della Juve. Nell’ultima stagione, Pogba ha collezionato complessivamente 172 minuti di gioco, In questa che si è appena iniziata, i minuti sono stati 52: ventiquattro con il Bologna e 28 con l’Empoli. Considerato che l’ingaggio netto annuo del calciatore è di circa 8 milioni di euro netti, ogni minuto è costato alla Juve 35.714 euro. Troppi per una società che sta perseguendo una doverosa quanto virtuosa politica di riduzione degli emolumenti, imposta dal bilancio. Così, l’incontro che il club ha chiesto a Rafaela Pimenta, l’agente di Pogba, non è né casuale né tantomeno legato allo stop di Empoli, essendo stato programmato prima della trasferta toscana. La posizione della società è ineccepibile e mira a ridurre la quota fissa del salario del giocatore, vincolando il resto al suo rendimento. Pogba è il calciatore più pagato della Juve. Lui, come la Juve, non vede l’ora di guadagnare la migliore condizione. Nel frattempo, un gesto concreto di attaccamento alla maglia risulterebbe quanto mai gradito. E non è difficile capire perché.

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Juve, gli esami: nessuna lesione per Pogba

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