Poche emozioni e tanta noia, tra Parma e Benevento è 0-0

Nel match del Tardini le due squadre danno vita a una gara senza squilli. Otto ammoniti. Un punto che cambia poco per entrambe

Dal nostro inviato Andrea Schianchi

6 dicembre – Parma

Il Parma fallisce l’operazione-sorpasso. Pareggia al Tardini contro il Benevento, non creando mai pericoli alla formazione di Pippo Inzaghi, e fa un evidente passo indietro rispetto alla prestazione di una settimana fa a Marassi contro il Genoa. L’impressione è che il gruppo di Liverani sia ancora a metà della traversata: non ha acquisito completamente le idee dell’allenatore e, nello stesso tempo, ha perso quello spirito battagliero che ne aveva caratterizzato le precedenti stagioni culminate con due salvezze. Il Benevento, invece, con ordine e senza soffrire, fa il suo dovere: si difende e si propone rapidamente in avanti cercando di sorprendere il nemico. Lo 0-0, comunque, è lo specchio di una pochezza di qualità che dovrebbe preoccupare non poco.

IL COMPITINO E BASTA

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Parma e Benevento si affrontano con il medesimo modulo: quattro difensori, tre centrocampisti e tre elementi offensivi. Le tessere s’incastrano perfettamente e soltanto un lampo, un colpo di fantasia, potrebbe rompere l’equilibrio. Ma né da una parte né dall’altra, nel primo tempo, ci sono le energie mentali per andare oltre il normale compitino. Ne consegue che le emozioni scarseggiano, che il ritmo è troppo lento e che non si vede nemmeno l’ombra di un dribbling. Liverani e Filippo Inzaghi si sbracciano davanti alle rispettive panchine, teleguidano i loro giocatori, i quali non si sognano nemmeno di tentare un gesto d’anarchia. Gervinho non accelera, Cornelius fatica, Lapadula si sbatte più in fase difensiva che in zona calda e quindi la luce rimane spenta.

CHI INVENTA?

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Nella ripresa Liverani inserisce Brunetta al posto di Karamoh: al Parma serve un’invenzione e il giovane argentino potrebbe essere utile in questo senso. La manovra degli emiliani è sempre troppo prevedibile: merito anche del Benevento che si chiude alla perfezione e occupa tutti gli spazi, non concedendo mai agli avversari la possibilità di attaccare la profondità. Al 26’, su un’incursione di Gervinho, l’occasione più nitida: Brunetta è anticipato dal tempestivo intervento di Ionita. Al 31’ risponde il Benevento con un’iniziativa di Letizia che crossa da destra e pesca la testa di Improta: Sepe è attento. Un minuto più tardi Lapadula ciabatta a lato da buona posizione. E nel finale, come spesso accade tra squadre che hanno poca tecnica da mettere sul palcoscenico, volano calcetti e calcioni, e l’arbitro sventola cartellini gialli su cartellini gialli. Lo spettacolo è un’altra cosa.

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