Plusvalenze “fenomeno sistematico”: Juve penalizzata e applausi alla Roma

TORINO – Così fan tutti, si diceva. La sorpresa per la revocazione della sentenza prima e per la penalizzazione inflitta alla Juventus poi, sul fronte plusvalenze, è stata per lo più accompagnata da questo coro. Un ritornello che, ora, richiede però di essere aggiornato: così facevano tutti prima del -10 appioppato alla classifica dei bianconeri e così continuano a fare tutti anche adesso, in barba ai verdetti di tribunali, corti e collegi.

Stessi metodi, stesse dinamiche. Prendere, a puro mo’ d’esempio, il mercato della Roma nelle ultime, frenetiche, settimane: il bilancio giallorosso aveva urgenza di un’iniezione da circa 30 milioni entro la chiusura ufficiale della stagione, ovvero oggi, e circa 30 milioni di plusvalenze sono puntualmente piovuti al fine di scongiurare ulteriori sanzioni dopo il settlement agreement concordato con la Uefa meno di un anno fa.

Plusvalenze, strumento economico. Esempio Roma

Una premessa, a questo punto, è d’obbligo. Perché la Roma non ha infranto alcuna norma (non esiste, d’altronde…) né condotto in porto alcuna operazione sospetta. La società capitolina, di fronte a una stringente necessità, ha semplicemente individuato uno strumento grazie al quale raggiungere l’obiettivo desiderato. Pagando pure un prezzo, seppur non economico: la dispersione di un notevole capitale di talento, forgiato anno dopo anno nel vivaio. La cifra individuata, infatti, è stata raggiunta attraverso la cessione di Tahirovic all’Ajax e quella del tandem VolpatoMissori al Sassuolo, oltre all’addio di Kluivert con destinazione Bournemouth: si tratta di due 2003 e un 2004, tra gli elementi più in vista del settore giovanile giallorosso.

Caso plusvalenze, Juve penalizzata di 10 punti

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Caso plusvalenze, Juve penalizzata di 10 punti

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