La premessa, doverosa, è che la Roma e il suo direttore sportivo Tiago Pinto hanno commesso nulla di illecito con le ultime operazioni di calciomercato, chiuse repentinamente entro il 30 giugno per questioni bilancistiche. Servivano 30 milioni per quadrare i conti dell’accordo con l’Uefa sul FairPlay Finanziario e 30 milioni sono stati trovati con una rapida sequenza di cessioni di giovani, alcuni dei quali peraltro molto interessanti.
Insomma, tutto liscio, molti club devono vendere in questo periodo per mettere a posto il bilancio e la Roma, oltretutto, ha venduto i suoi giocatori per denaro, non inserendoli in scambi. Fine della premessa. Inizio dei dubbi: qual è, però, la differenza fra quanto effettuato dalla Roma in queste settimane, elogiato dai media e approvato dall’ambiente calcistico, e quanto fece la Juventus nelle campagne acquisti e cessioni finite sotto indagine della Procura Federale e costate 10 punti di penalizzazione?
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