Pizarro e il primo incontro con Spalletti: “Prendeva a testate un muro”

Spalletti? È generoso, onesto e leale. Ho scoperto un uomo vero e un grande allenatore”. Sono le parole di David Pizarro che, intervistato dal quotidiano Il Messaggero, ha parlato del suo rapporto con l’attuale allenatore del Napoli. L’ex centrocampista cileno ha infatti avuto Spalletti come allenatore per quattro anni all’Udinese e per tre anni alla Roma: “Mi ha cresciuto, mi ha formato. E mi sono divertito”.

Spalletti: “Kvaratskhelia speciale, non rischio Anguissa”

Pizarro sul primo incontro con Spalletti

Pizarro ha poi raccontato il suo primo giorno con Spalletti a Udine: “Tornavo dal Cile, dove stavo in prestito, ed ero pure infortunato. Mi presento al campo e lui stava prendendo a capocciate un muro. Si era fatto male Alberto, giocatore fondamentale per quella Udinese, che doveva salvarsi. Luciano era disperato”. Poi ancora sul rapporto con il tecnico: “Mi ha valorizzato e mi ha sempre voluto con sé. Anche in Russia. Con tutto l’affetto, però, in Russia no. Difetto? A volte sbrocca senza motivo. Abbiamo litigato una volta ad Udine. A fine allenamento mi riprende davanti a tutti e io ho abbandonato il campo”.

Pizarro: “Lobotka è l’uomo giusto per Spalletti”

Poi ancora: “Si fidava di me, mi chiedeva di saltare l’uomo nella zona centrale e io, da ex trequartista, ci riuscivo. La squadra girava intorno a me, ai miei cambi di gioco, verticalizzazioni. Ora a Napoli ha trovato il nuovo me. Lobotka è l’uomo giusto, quello che mi somiglia di più”. Poi sull’esperienza alla Roma: “Anni meravigliosi, la squadra giocava un calcio fantastico. Uno scudetto perso in Toscana: Empoli e Livorno. In allenamento era preciso, maniacale nella tattica, gli schemi, giocavamo a memoria. Un giorno Okaka si ostinava a colpire la palla di tacco. Tacco qui, tacco lì. Spalletti interrompe l’allenamento e con quell’accento toscano.. oh Stefano, i tacchi te tu lasciali fare a Totti”.

Spalletti-Totti? Non riesco a spiegarmelo”

Poi proprio sul rapporto tra Spalletti e Totti: “È un qualcosa che non mi spiego. I primi anni erano culo e camicia. Poi, boh. E’ arrivato il momento che i due si facciano una bella chiacchierata”. Infine sulla sfida tra Roma e Napoli: “Due squadre spettacolari. Ad occhio, ora sta puntando su giocatori bravi nell’uno contro uno, tipo Lozano, Kvaratskhelia. La Roma andava più in verticale, tagli, sovrapposizioni, inserimenti. La Roma è forte, peccato per le assenze. Uno come Dybala non lo sostituisci facilmente. Zaniolo deve avere pazienza e fiducia in se stesso. Sarà un simbolo della Roma. Sarà una sfida tra attacco e difesa con una Roma mourinhana. Capace di interrompere il gioco avversario e farti male”.


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