Pisacane: Cagliari, la mia favola

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Pisacane: Cagliari, la mia favola
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Dalla malattia all’esordio in A, il difensore si racconta nella biografia scritta con Antonio Martone: «Non smetterò mai di ringraziare il presidente Giulini»

ROMA – «Erano le 7:30 del 9 settembre 2001, come di consueto mi svegliai per fare colazione e poi vestirmi per andare al campo  per l’allenamento mattutino. Già dai primi movimenti percepii subito che qualcosa non andasse (…). Era l’inizio della mia malattia, del mio incubo. Ma questo l’avrei scoperto soltanto successivamente». Due giorni dopo, il mondo sarebbe precipitato nell’incubo dell’11 settembre, le Torri Gemelle, Al Qaeda. Tutto questo mentre Fabio Pisacane, che di anni ne aveva 15 ed era nelle giovanili del Genoa, iniziava la sua lunga battaglia contro la sindrome di Guillain-Barré che lo aveva portato a una improvvisa paralisi. Quindici anni dopo, sempre a settembre, quel ragazzo partito da Napoli ha coronato il sogno dell’esordio in Serie A, con la maglia del Cagliari. In mezzo la ribalta internazionale – fu premiato anche dalla Fifa – conquistata nel 2011 per aver denunciato un tentativo di combine organizzato dal ds del Ravenna quando lui giocava nel Lumezzane.

 

LA BIOGRAFIA – Tra le tante foto private c’è anche quella con Sepp Blatter, allora capo mondiale del calcio, che lo premia per il suo fair play, nel libro “La favol…A di Fabio Pisacane” di Antonio Martone (Graus Editore, pp. 62, euro10) appena uscito in libreria e presentato ufficialmente nella sua Napoli. L’incubo, il sogno, l’infanzia, l’uomo: in quattro capitoli, più l’introduzione e una prefazione di Emiliano Maria Cappuccitti, un racconto in prima persona, dentro e fuori dal campo, come l’impegno nei Quartieri Spagnoli con la Pisadog, associazione di volontariato. Tra le tante dediche, una al presidente del Cagliari, Giulini: «Lo ringrazio pubblicamente e non smetterò mai di farlo per aver creduto prima nell’uomo Pisacane e poi nel calciatore».

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