Pirlo verso Verona: “Chance per Dragusin e Bernardeschi. Dybala invece…”

Il tecnico tiene alti gli obiettivi: “Scudetto alla nostra portata, provarci è un dovere”. E sulla trasferta in Veneto: “Partita tosta, non facciamoci sorprendere dalla fisicità della squadra di Juric e attacchiamo gli spazi”

“Andiamo avanti non pensando a quelli che abbiamo fuori ma a far rendere al meglio quelli che abbiamo a disposizione. Non recupera nessuno”. Alla vigilia del Verona, Andrea Pirlo celebra l’unico giocatore che tornerà, non perché guarito ma perché ha scontato la squalifica (“Fortunatamente abbiamo un giocatore che rientra, Rabiot, e quindi un centrocampista in più da poter girare in mezzo al campo”) e su chi potrà esserci anticipa: “Dragusin può essere un’opzione fin dall’inizio. Bernardeschi? Sì, ci sono chance, sta bene: lui è uno dei pochi che sta sempre bene, quindi ha tante possibilità per giocare dall’inizio”.

Dybala e Morata

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Naturale però che il pensiero corra a chi non ci sarà: “Morata è ancora fuori per questo virus, aspettiamo qualche giorno: deve stare a riposo fino a domenica per far sparire il virus. Per Dybala valuteremo adesso con lo staff medico la soluzione migliore: no, non è a rischio operazione, ha fatto un consulto, ora valutiamo il trattamento più veloce per farlo rientrare in gruppo. E no, nessuna recriminazione di mercato: per Dybala si pensava fosse una cosa più leggera, invece i tempi si sono prolungati”. Così ancora fiducia a Kulusevski: “Sta bene, sta giocando tanto, in un ruolo magari non suo ma lo sa fare bene e lo ha fatto anche in altre occasioni a Parma: quello che gli chiediamo è un gioco leggermente diverso dalle sue caratteristiche ma lo può fare sicuramente bene”.

Il Verona

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Di fronte un’avversaria che all’andata mise in difficoltà la Juve: “Va affrontata sapendo che sarà una partita molto difficile, molto fisica. Il Verona è una squadra che con Juric attua un buonissimo calcio, fatto di tanti uno contro uno: dovremo stare molto attenti alla loro corsa e alle loro trame di gioco. E rispetto alla gara di andata hanno aggiunto giocatori: ci aspetterà una partita molto tosta. L’abbiamo preparata in questo modo, sapendo che loro giocano un calcio particolare, in stile Atalanta. Non dobbiamo essere sorpresi dalla loro fisicità, sapendo che ci verranno addosso dal 1’ al 90’. Dovremo stare attenti, giocare uno per l’altro velocemente, con scambi veloci e attaccando lo spazio, perché uomo contro uomo lo spazio da attaccare c’è sempre”.

Tra Champions e scudetto

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Il tipo di partita insomma che ci vuole per avvicinarsi nella maniera giusta al ritorno con il Porto: “L’intensità si dà con la velocità della palla, il ritmo che dai al passaggio: in Champions League la palla va due volte più veloce, i giocatori sono molto più reattivi e quindi ti fanno fare partite completamente diverse. In campionato il ritmo è totalmente diverso, in Champions devi saperti adattare velocemente. per questo lavoriamo molto alla trasmissione del passaggio, deve essere fatta allo stesso modo sia quando giochiamo in campionato che in Champions”. Ma il decimo titolo resta un obiettivo: “Sì sì, certo che si continua a parlare dello scudetto. E’ uno dei nostri obiettivi, abbiamo il dovere di provare a raggiungerlo: è alla nostra portata, ci sono davanti squadre forti ma siamo la Juventus ed è giusto che continuiamo a lottare fino alla fine”.

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