Pirlo sorride: Speedy Morata c’è. E la settimana decisiva pare già meno ostica

Lo spagnolo è tornato part time, ma smaltito il virus cerca la miglior condizione in vista delle sfide contro Lazio e Porto al fianco di Chiesa e CR7, a cui ha servito parecchi assist

Il gol più veloce di un subentrato in questa Serie A è un po’ lo specchio del suo stato d’animo: Alvaro Morata non toccava un pallone in gara ufficiale da 10 giorni (Juventus-Crotone 3-0) e appena ne ha visto uno l’ha buttato dentro. Sessanta secondi possono bastare per indirizzare un incontro quando sei in astinenza da oltre un mese (ultima rete il 27 gennaio in Coppa Italia con la Spal) e in campionato non sei ancora riuscito ad esultare nel nuovo anno, ma soprattutto quando vuoi buttarti alle spalle un momento nero. Alvaro va veloce perché sente di aver perso troppo tempo a causa di un virus, che non inizia per corona e non fa gli stessi danni, però può debilitarti fino a costringerti al riposo. Morata è tornato in versione part time, un po’ quello che faceva nel suo primo anno in bianconero (2014-15), quando Allegri lo utilizzava spesso come arma a gara in corso e lui aveva il bel vizio di entrare e segnare. La Juve però lo rivuole a pieno regime tra una settimana, quando al posto dello Spezia ci sarà il Porto ed è vietato sbagliare: per andare avanti servono i suoi gol oltre a quelli di Ronaldo e Chiesa, un trio da 50 reti stagionali, tutti a segno martedì sera.

Centravanti da coppa

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“Il gol gli darà energia — ha detto Andrea Pirlo —, ne ha bisogno dopo questo periodo. Sono contento che sia tornato, ci potrà dare un apporto ancora migliore. Non so se potrà giocare dal primo minuto con la Lazio, eravamo già contenti di averlo riportato tra i convocati e di poterlo utilizzare per mezzora”. Morata non gioca dall’inizio da Napoli-Juventus 1-0 del 13 febbraio e anche sabato coi biancocelesti potrebbe partire in panchina. Tutta colpa del citomegalovirus, una malattia spesso innocua ma che in particolari condizioni ti lascia un forte senso di spossatezza. Alvaro l’ha preso da uno dei suoi figli, che l’ha attaccato anche alla moglie Alice, ed è stato quello che l’ha patito di più: a Oporto, dove era entrato nel finale, ha quasi perso i sensi per lo sforzo. Così è stato costretto a fermarsi per un po’. Il peggio adesso sembra alle spalle e questa è una buona notizia per Madama, che senza il suo centravanti in A ha pareggiato a Verona. Morata è il miglior marcatore dei bianconeri in Champions (6 gol contro i 4 di Ronaldo) e con Dybala difficilmente disponibile la Juve punta forte sul Moraldo per ribaltare l’1-2 e sbarcare nei quarti.

Non solo gol

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Alvaro c’era nelle 3 sconfitte bianconere in A e le cifre del confronto tra la Juve con e senza di lui raccontano di una percentuale di vittorie più alta in assenza dello spagnolo, poi però ce ne sono molti altri che spiegano perché sia così importante per la Juve e per il gioco di Pirlo. Per esempio, ha preso parte al 25% delle reti della Juventus in Serie A, con 5 centri e 7 assist. Quest’ultimo è l’aspetto sotto cui è cresciuto di più nella sua seconda esperienza torinese, perché i gol li ha sempre fatti, però i suggerimenti decisivi sono raddoppiati rispetto al biennio precedente. Morata è diventato più altruista e più propenso a dialogare coi compagni, aspetto su cui Pirlo ha insistito molto in questi mesi.

Giochi di coppia

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È cresciuta, e molto, anche la sintonia con Cristiano Ronaldo, con cui ai tempi del Real il numero 9 non aveva un rapporto idilliaco in campo. In campionato i due hanno giocato insieme 16 volte, di cui 11 dall’inizio, per un totale di 850 minuti, e oltre la metà (4 su 7) degli assist forniti da Morata sono arrivati sui piedi di CR7. Ronaldo è il giocatore più servito da Alvaro in A: 42 passaggi e 12 occasioni create per il portoghese. Altro dato interessante: Morata tocca mediamente l’11% dei palloni giocati dalla Juventus nell’area avversaria (solo Ronaldo ne conta di più: 20%). Con Alvaro in campo aumenta la media dei tocchi in area avversaria (31.7% contro 29). Il gol più rapido di un panchinaro in questa Serie A è la griffe del centravanti puro, di cui la Juventus ha un gran bisogno per il doppio sogno, scudetto e Coppa.

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