Pirlo sfida il Parma da quasi ex: il Brescia lo aveva ceduto a Tanzi. Ma poi arrivò Moratti…

L’allenatore della Juve più di 20 anni fa poteva far parte del Parma più forte di sempre

Buffon. Thuram e Cannavaro. Veron, Stanic, Fiore, Dino Baggio, Boghossian. Chiesa, Crespo, Asprilla e Balbo. Tutti loro, più Andrea Pirlo. Il Parma 1998-99 era una squadra clamorosa e ha rischiato di esserlo ancora di più, con quel ragazzino che allora giocava al Brescia. Trequartista, pensavano tutti. Andrea Pirlo questa sera sarà a Parma per allenare la sua Juve ma in quello stadio ha rischiato due volte di entrare con una maglia gialloblù. Oggi non lo ricorda quasi nessuno ma le storie di calciomercato sono così: si sovrappongono fino a venire dimenticate. Eppure…

MORATTI E IL 1998

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Eppure Fabrizio Larini, allora direttore sportivo del Parma, non ha perso la memoria: “Nel 1998 avevamo un accordo con il Brescia per Pirlo – dice -. Siamo andati negli uffici di Corioni, era tutto fatto, poi arrivò Moratti e si sa… all’Inter non si può dire di no”. A distanza di 22 anni si parla di un accordo per una decina di miliardi oppure per 6,5 per la metà, di certo la Gazzetta scrisse di un incontro tra Parma e Brescia per Pirlo, Bonazzoli e Diana, due che in effetti in tempi diversi diventarono gialloblù. Pirlo no, dritto all’Inter come racconta nel suo libro: “Alla fine della stagione 1997-98 ero in ritiro con la Nazionale Under 21 e mi ha chiamato il mio procuratore: ‘Andrea, devi traslocare. Abbiamo fatto tutto con il Parma, sei un loro giocatore. Quando torni devi solo firmare il contratto’. Mi sono lasciato andare, trasportare dalla corrente della felicità, ho condensato tutto il mio proverbiale entusiasmo in questa risposta: ‘Ok’. Il mattino seguente le cose sono cambiate”. L’Inter aveva chiamato. Ancora Larini: “Quando abbiamo trovato quell’accordo per Andrea, al Parma c’era ancora Ancelotti, che nel 1998 sarebbe stato sostituito da Malesani. Pirlo piaceva a tutti, lo avremmo preso per fare il trequartista. Nel suo ruolo poi sarebbe arrivato Veron”. Come dire: quei due insieme non avrebbero giocato comunque.

SACCHI E IL 2002

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Pirlo nel 1998 aveva appena 19 anni e non era il giocatore del 2002, quando con il Milan diventò un titolare davanti alla difesa e, in nove mesi, vinse una Champions. Il Parma, anche quella volta, andò vicino all’affare che cambia un decennio. Tullio Tinti, storico agente del 21, racconta: “Nel 2002, dopo il primo anno al Milan, ho parlato con Sacchi, allora al Parma. Andrea avrebbe giocato davanti alla difesa. Non se ne è fatto nulla e Sacchi in passato ha ammesso di aver fatto un errore, quella volta”. Il Parma 2002 non era all’altezza di quello del 1998 ma aveva comunque individualità fortissime, su tutte la coppia d’attacco Mutu-Adriano, vicini al loro picco in carriera. Diciotto anni dopo, fa strano ripensarci. Pirlo non ha rimpianti: ha giocato con Milan e Juve, vinto Champions e scudetti. Quanto al Parma, beh, insomma…

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