Pirlo: «Juve, quanti errori. Morata? Un top»

INVIATO A TORINO – Andrea Pirlo tesse le lodi di Alvaro Morata, ma non della Juventus che ha battuto per 2-1 il Ferencvaros e si è qualificata con due turni d’anticipo agli ottavi di Champions League. “Nel calcio non bisogna sempre giocare bene per vincere – ha osservato in conferenza stampa -, ma di solito quando lo fai, conquisti i tre punti. Purtroppo stasera abbiamo avuto qualche difficoltà, soprattutto nell’approccio alla gara. Avevo chiesto e mi aspettavo qualcosa di diverso. I ragazzi sono stati comunque bravi a reagire e a cercare la vittoria fino alla fine. Questo successo ci deve servire da lezione per capire gli errori che abbiamo commesso. Cosa è mancato? La velocità nel far circolare la palla e la lucidità nelle scelte: giocavamo centralmente quando invece bisognava allargare la manovra sulle fasce. Inoltre eravamo troppo lenti e loro potevano rimettersi sempre in posizione per difendersi”. Tra gli aspetti non certo positivi la prestazione di Dybala, schierato al fianco di Ronaldo, ma assai deludente. Pirlo ha però provato a difenderlo: “Paulo ha offerto una buona prova. Non dimentichiamoci che viene da un periodo nel quale ha preso gli antibiotici e gli manca ancora un po’ di forza nella gambe. Ha bisogno di lavorare per ritrovare la migliore condizione fisica”.

SUPER MORATA – Diverse le parole quando il discorso si è spostato sullo spagnolo capace in questa Champions di segnare già 5 reti in 4 incontri: “Non c’è nessun segreto dietro la sua rinascita. Alvaro è forte e aveva solo bisogno di continuità e fiducia (dopo la scorsa stagione all’Atletico, ndr). Se sta bene mentalmente diventa uno degli attaccanti più forti in circolazione, uno in grado di essere fondamentale per la Juventus e per qualsiasi altra squadra. L’importante è che si alleni bene e che dia sempre il massimo. Lui in un tridente con Ronaldo e Dybala? Per ora non ci stiamo lavorando perché non li abbiamo mai avuti a disposizione tutti insieme. Bisogna prima dare un assetto solido alla formazione e poi vedere far giocare i migliori. In questo momento non credo che possano essere schierati tutti insieme perché non sono al top”.

DE LIGT, UN CAMPIONE – Eccoci a De Ligt: “La sua forza la conosciamo perché l’ha già mostrata lo scorso anno. È un capitano già a vent’anni ed è bravo a farsi sentire nonostante la giovane età. Il suo recupero e quello di Alex Sandro per noi sono importanti”. Finale sul girone e sulla classifica che permette di sorridere visto il passaggio del turno con due giornate d’anticipo: “Siamo qualificati, ma non è finita. Ora cercheremo di ottenere il massimo e di arrivare al primo posto”. Bisognerà vincere all’ultima a Barcellona. Mica facile…

 

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