Pipita, prendi la Champions In missione con la Juve

Gonzalo Higuain e la Juventus sono come due innamorati. Si sono cercati e desiderati a lungo, da quando il Pipita ha lasciato il Real Madrid tre estati fa. I messaggi d’amore sono ripresi la scorsa Primavera, quando l’argentino confidava alle persone più vicine di non vedere l’ora di firmare per la Juve. “Per andare in una grande squadra e vincere la Champions”. Come nelle commedie adolescenziali, il lieto fine è arrivato, anche se dopo mille disavventure e con un prezioso Cupido nascosto in un assegno da 90 milioni.

PROGETTO CHAMPIONS — Ora i due fidanzati procedono a braccetto. E hanno un grande obiettivo in comune: lasciare il segno anche in Europa dopo aver dominato in Italia. La Juve sta trasformando la serie A nel suo Bancomat di trofei: il sesto Tricolore consecutivo è già lì che preme per uscire dalla bocchetta. Higuain è indiscutibilmente il miglior centravanti della serie A, si è servito della sosta per dare una lucidata ai suoi addominali e ritrovare la miglior condizione. Per dimostrare di essere al livello dei vari Luis Suarez e Robert Lewandowski, il meglio della Champions a livello di prime punte, ha bisogno di trascinare la Juve nella competizione almeno fino a maggio. Le sue medie in Champions non sono memorabili: 14 gol in 55 partite. Vero, i 48 gettoni (con 9 centri) col Real erano spesso parziali e il Pipita non era ancora al livello di oggi. E a Napoli non aveva una squadra in grado di competere in Europa. Ma una grande stagione in Coppa per scalare l’ultimo gradino è il motivo principale del suo approdo a Torino.

DYBALA TOTALE — Ad aiutarlo nel compito un Paulo Dybala che Allegri ha definitivamente trasformato in un fantastico giocatore di raccordo, che arretra a prendere palla e a disegnare calcio. I propositi di un anno fa del tecnico sono già diventati realtà. Anche per il baby fenomeno la Champions è una bellezza ancora da conquistare: l’anno scorso il primo gol arrivo nell’andata degli ottavi col Bayern. E un infortunio gli impedì di giocare nella sfortunata notte dell’Allianz. Stasera allo Stadium ritroverà quel Franco Vazquez che due anni fa a Palermo l’ha aiutato a conquistarsi la Juve.
TUTTI AVANTI MA… — Squadra sempre interessante questo Siviglia, capace di vincere le tre ultime Europa League e di cambiare radicalmente volto in estate. Via il tecnico Emery, Gameiro e Krychowiak, il nuovo allenatore Sampaoli ha preteso una sfilza di piedi buoni. Spesso, dietro all’unica punta, giostrano quattro giocatori non esattamente di sacrificio. Col Las Palmas in Liga sono partiti dal 1′ Nasri (out stasera), Ganso, l’ex Sampdoria Correa e proprio il Mudo Vazquez. Lasciando N’Zonzi, che già ha i suoi limiti, a reggere la baracca. Il Siviglia gioca un bel calcio, crea occasioni e fa gol, ma dietro concede moltissimo. Anche se stasera il 4-1-4-1 di Sampaoli dovrebbe presentare interpreti più a loro agio nella copertura, il contesto sembra favorevole ad aiutare Higuain e Dybala a partire col piede giusto. Perché l’ha detto chiaro anche Allegri in conferenza: la prima partita di Champions è la più importante.

dal nostro inviato Jacopo Gerna 

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