Pioli: “Punto molto su Leao. E Ibra sta meglio… Napoli? Tutti hanno punti deboli”

L’allenatore rossonero prima della trasferta del Maradona: “Troviamo una grande squadra, ma da ora in poi tutte le partite saranno un crocevia”

dal nostro inviato Marco Pasotto

5 marzo – Milanello (Va)

Al Diavolo – sì, ovvio, con la D maiuscola – le statistiche personali, che non lo hanno mai visto vincente contro Spalletti in undici incroci (anzi, in due occasioni Luciano gli è pure costato la panchina). Stefano Pioli può contare su una comfort zone di squadra che parrebbe indiscutibilmente il biglietto da visita più convincente in vista della partita di Napoli: il suo Milan è la migliore – con ampio distacco – delle sette sorelle quando ci si sfida ai piani alti. Nove incontri, diciotto punti, una sola sconfitta arrivata proprio con in campani, quando a San Siro esplose la rabbia rossonera dopo il gol annullato a Kessie per il bizzarro fuorigioco fischiato a Giroud sdraiato sotto Juan Jesus.

SFIDE CRUCIALI

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Turbolenze arbitrali che hanno di nuovo coinvolto il Milan in tempi molto recenti, con una decisa presa di posizione anche da parte di Maldini, ma che non agitano la vigilia rossonera. Sarebbe dispersivo e controproducente. Molto meglio, come racconta Pioli, riflettere sul percorso degli ultimi due anni che ha portato questo gruppo a giocarsi una sfida cruciale per lo scudetto. Parola che, fino a non troppo tempo fa, a Milanello erano terrorizzati anche solo a immaginarla. Ha iniziato a sdoganarla Ibra – e chi, sennò – e poi via via gli sono andati dietro (quasi) tutti. La consapevolezza della propria forza contro gli avversari di alto livello è probabilmente l’arma più potente di questo Milan. Confermata dal derby di Coppa Italia, dove il Diavolo era uscito dal match con sensazioni e certezze decisamente superiori all’Inter. “Essere andati così bene contro le squadre di alta classifica è un segnale della nostra forza e competitività – conferma Pioli -, significa essere consapevoli delle nostre caratteristiche e del modo di giocare. E questo ci deve dare fiducia per domani”.

LUCIANO, TI LANCIO LA SFIDA

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La buona notizia che si fa strada a Milanello è che ci sarà Ibra, fattore rilevante anche quando parte dalla panchina: “Ibrahimovic sta meglio, probabilmente sarà disponibile”, ha detto Pioli. In questo Milan è arrivato fino a qui c’è parecchio di Zlatan, anche se ormai una buona parte dello svezzamento collettivo è ormai completata. “Siamo lì a lottare, soddisfatti di quello che stiamo facendo, sapendo che d’ora in avanti tutte le partite saranno dei crocevia da affrontare con la massima attenzione, fiducia e qualità – riflette l’allenatore -. Noi stiamo dimostrando di essere competitivi da tempo. Si affrontano due squadre di qualità, loro ne hanno ma ce l’abbiamo anche noi. Sarà un bellissimo spettacolo, molto motivante e stimolante per tutti. Una partita da giocare bene, dove servirà continuità per tutto il match. Dovremo capire quando essere aggressivi e quando rallentare, loro sono allenati molto bene ma non esistono squadre senza punti deboli. E’ vero, non ho mai vinto contro Spalletti, prima o poi dovrà succedere. Meglio prima che poi… Milan e Napoli hanno attacchi di ottimo livello, vincerà chi difenderà meglio. E di una cosa sono certo: il derby di martedì non peserà in nessun modo a livello di energie, anzi. Per me ce le ha date e non tolte. Siamo pronti per questa gara”.

PARI NON CONTEMPLATO

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Un Milan che Pioli vuole quindi più scaltro nel leggere meglio i momenti della partita e che, come sempre, dovrà andare al massimo per spremere il meglio possibile dalla sfida. “Come vedrei un pareggio? Se entri in campo per accontentarti, ti avvicini a un risultato negativo. Noi dobbiamo mantenere le nostre caratteristiche fino alla fine, anche perché per come la vedo io da qui a maggio in classifica sarà una continua altalena. Difficilmente ci sarà qualcuno che avrà continuità assoluta”. Chiusura su Leao, a metà fra l’investitura e lo stimolo diretto: “Puntiamo molto sul momento di Rafa, che sta molto bene e sta diventando determinante nel nostro sviluppo offensivo”.

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