Pioli: “Milan, servirà giocare con grande intensità. Mandzukic si è presentato molto bene”

Il tecnico rossonero sull’Atalanta: “Mario si è presentato bene, ha detto ‘Gioco dove serve’. Per vincere serviranno lucidità e intensità”

Possono 39 partite di campionato cancellarne una – una soltanto -, capace però di disonorare la storia e la dignità di un intero club? La risposta è assolutamente sì, se quelle 39 partite arrivate dopo hanno significato 26 vittorie, 10 pareggi e soltanto 3 sconfitte. Ogni volta che il Milan incrocia l’Atalanta (e sarà così per un po’, è supponibile), la mente torna al 5-0 di quel 22 dicembre 2019, quando sul prato di Bergamo volarono streghe e fantasmi. Ma, allo stesso tempo, fu seminato anche il germoglio del riscatto. Lo certifica l’intero 2020 e ovviamente la classifica: il Milan si appresta a ricevere la Dea con dieci punti in più in classifica e un primato da difendere. Uscire imbattuto dalla sfida di San Siro significherebbe il titolo di campione d’inverno ma, come ha già chiarito ampiamente Pioli, le cerimonie onorifiche se le porta via il vento: occorrono i fatti. “La partita di Bergamo l’avevamo in realtà chiusa in fretta, ovvero con la vittoria di Cagliari. Il nostro percorso era già iniziato lì. Per quanto riguarda questa partita, andrà giocata con molta lucidità e intensità. Sono squadre che primeggiano anche nei contrasti, quindi sarà anche una gara fisica. All’Atalanta non possono che essere fatti tanti complimenti, hanno intrapreso un percorso e un lavoro incredibili. Noi dobbiamo fare una prova di qualità e provare a vincere”.

Chi c’è e chi no

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Parla di qualità ma anche di muscoli, Pioli. E allora il tecnico rossonero non può che dirsi felice per il ritorno di Hernandez, Rebic e l’arrivo di Mandzukic. “Siamo molto soddisfatti per Theo, ha perso solo una settimana di allenamenti ma devo dire che forse aveva anche bisogno di riposo. Lui ci garantisce tante soluzioni soprattutto in fase offensiva. Per quanto riguarda Mandzukic, si è inserito subito bene, ha già lavorato in Italia e ha una mentalità moderna ed europea. Ho visto in lui parecchia determinazione e fisicamente l’ho trovato molto bene. Il ritmo partita è una cosa diversa, ma si è presentato tirato e voglioso. Potevamo tenerlo fuori un mese ad allenarsi per fargli trovare la condizione migliore o buttarlo subito dentro, e abbiamo scelto la seconda strada. Ho parlato con lui della posizione in campo e non potevo aspettarmi risposta migliore: mi ha detto ‘gioco dove è più utile’. Insieme a Ibra? Lungo la stagione sarà una possibilità. Nella mia ottica è arrivato anche per giocare con Zlatan. Sono aperto a qualsiasi soluzione per cercare alternative valide e cambiare i punti riferimento agli avversari”.

La sfida

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Pioli assicura che l’undici anti Atalanta non risentirà dell’impegno ravvicinato nel derby di Coppa Italia e, a proposito di calendario, tiene a fare una puntualizzazione (dopo che Gasperini aveva evidenziato come l’Atalanta nelle ultime due settimane avesse affrontato un maggior numero di impegni rispetto ai rossoneri): “Noi siamo la squadra scesa in campo più volte in tutto il campionato, visto che abbiamo avuto tre turni preliminari di Europa League”. Gasperini aveva accennato anche ai tanti rigori concessi ai rossoneri, e anche qui la spiegazione non si è fatta attendere: “Giochiamo un calcio offensivo, siamo spesso in area, è per questo che prendiamo tanti rigori e tanti pali. Ho grande rispetto per gli arbitri”. Qualche accenno ai singoli, a partire dall’altro neo acquisto che sta per sbarcare a Milanello, Tomori: “Ha aggressività, fisicità e sa leggere bene situazioni, le impressioni sono positive”. Ma intanto è l’usato sicuro a dare maggiori garanzie al tecnico. Calabria su tutti: “Nella crescita di Davide tanti meriti sono suoi, le mie scelte dell’anno scorso a volte lo hanno penalizzato, ma lui non ha mai smesso di lavorare duro e quest’anno si merita tutta la mia fiducia. Ha una serenità interiore diversa ed è molto intelligente in entrambe le fasi”. E poi Leao, che va accompagnato passo passo verso la maturità. “Può essere un fattore decisivo in qualsiasi partita, viste le sue qualità. Mentalmente sta pensando di più al gol, a essere di più dentro l’area. E questo è solo un bene”.

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