Pioli: “Ibra in condizioni buonissime”. E fissa la quota punti per la Champions

“Vedo serenità negli occhi di chi deve rinnovare. Scudetto? La squadra fa bene a pensare positivo. Siamo la sorpresa del torneo, ma occorre portare qualcosa a casa”

La spedizione estera alla fine è andata bene e questa per lui è la notizia migliore. Stefano Pioli, per esempio, ha osservato Ibra e Bennacer mettere minuti importanti nelle gambe, Calhanoglu di nuovo protagonista dopo gli incoraggianti segnali di Firenze, Kjaer al comando di una difesa immacolata e Donnarumma negativo al tampone. Insomma, percorso netto per i rossoneri in nazionale, se escludiamo un problema a una caviglia per Brahim Diaz. Ora, peraltro, non ci saranno più “distrazioni”: solo e soltanto campionato, dieci partite da vivere in apnea per riabbracciare la Champions dopo sette anni di assenza. Non c’è più l’Europa, non ci sono più soste, ma un unico obiettivo per scendere in campo.

Spirito

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Il suo Milan deve riuscire a riannodare i fili tessuti a Firenze, con una vittoria di grande carattere e tenacia che induce all’ottimismo in vista del prossimo mese e mezzo. Tra l’altro il calendario nelle prossime quattro uscite evita al Diavolo incroci con le big (finiti malissimo in quattro casi su cinque nel 2021), mettendogli sulla strada Samp, Parma, Genoa e Sassuolo prima della trasferta con la Lazio. Pioli, infatti, riparte proprio dalla Fiorentina: “La squadra sta bene e arriva a questo momento con la condizione mentale giusta. La partita di Firenze è stata molto importante per carattere, voglia di reagire, spirito e qualità. Occorre continuare così”. Il tecnico rossonero racconta che, se avesse potuto, avrebbe dato “cinque giorni liberi a tutti, e non solo a chi non era impegnato in nazionale”. Ma tutto sommato, non è scontento di come si è ripresentata la truppa a Milanello. “A parte Diaz, sono tornati tutti in buone condizioni. Certo, anche Ibra. L’ho trovato bene, sta bene, ci siamo sentiti quotidianamente, è contento di essere tornato in nazionale e adesso di essere nuovamente con noi. L’ho visto come al solito carico e motivato, ha fatto due allenamenti di ottimo livello, è arrivato in buonissime condizioni psicofisiche”.

Responsabilità

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Pioli di base non si fida molto delle soste (“portano via un po’ di lavoro, attenzione e preparazione alla gara”), ma crede ciecamente nella sua squadra: “Noi crediamo totalmente in quello che facciamo. Serenità, fiducia e tanto lavoro: è questo il nostro modo di operare. Ci sono ancora punti a disposizione, sono tanti, per tutti. Sarà una lotta dura. Ma d’altra parte le responsabilità ce le siamo sempre prese, con convinzione e fiducia. Arriva il momento decisivo della stagione e occorre terminare senza rimpianti. Con la Samp sarà difficile, Ranieri lo stimo in modo particolare perché è quello che mi ha dato tanto da allenatore”. Pioli di solito non ama fare troppi calcoli e tabelle, ma in chiave Champions un numero se lo fa sfuggire: “A 75 punti potrebbe esserci la soglia giusta, però sono calcoli complicati, perché in ballo ci sono scontri diretti e contro avversarie in lotta per la salvezza”. E anche un fattore campo poco simpatico a San Siro: “Purtroppo i numeri casalinghi sono nettamente inferiori rispetto a quelli in trasferta, quindi sarà importante tornare a vincere nel nostro stadio”.

Concretezza

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Come sempre, non manca qualche passaggio sui singoli (“Bennacer nel modo di leggere e verticalizzare per noi è importante, di Tomori siamo molto soddisfatti come inserimento e atteggiamento, ci dà caratteristiche importanti”), anche quelli col contratto in scadenza: “Vedo serenità negli occhi di Donnarumma, Ibra e Calhanoglu, sono molto concentrati anche perché sanno che il futuro è adesso. Vale per loro e per chiunque. Andare o non andare in Champions cambierebbe tutto per tutti. I giocatori parlano di scudetto? La squadra deve pensare in positivo, ci mancherebbe altro”. E quando la sua squadra viene definita il “Milan dei sorprendenti”, annuisce: “Il termine è corretto, siamo una delle sorprese del campionato perché nonostante le tante partite in Europa abbiamo 17 punti in più. Ma questi discorsi andranno rivalutati il 23 maggio. Il nostro è un percorso positivo che però ci deve portare a qualcosa di concreto”.

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