Pioli: “Ibra a Sanremo? Qualcosa da cui trarrà ancora più motivazioni”

“Non patirà la pressione. Alla squadra ho detto che abbiamo davanti 90 giorni decisivi. Ma potrebbero anche essere 93…”

Due sconfitte, un pareggio, sette gol presi e due fatti. Stefano Pioli spera di aver archiviato la settimana peggiore dell’anno in vista di un ritorno a quella confort zone in cui il dispiacere maggiore era chiudere una partita senza aver segnato almeno due gol. Ovviamente stiamo esagerando, perché basterebbe tornare a vincere a prescindere dalle modalità, ma l’orizzonte si preannuncia complicatino. Per dire, se domani sera il suo Milan farà il proprio dovere e accederà agli ottavi di Europa League, per le prossime tre settimane (quattro con quella attuale) ci saranno sempre impegni infrasettimanali. Non il massimo del programma per una squadra che sta iniziando a pagare le fatiche dei tre preliminari europei e della cascata di infortuni che non hanno mai lasciato in pace Milanello.

Convinzione

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Comunque, un passo alla volta. Il ritorno con la Stella Rossa avrebbe potuto essere ben più agevole se ai rossoneri non fosse venuta una botta di sonno nell’ultima azione al Marakana. E così il 2-2 non permette calcoli o una gestione – diciamo così – serena del match. Senza considerare le scorie di un derby perso senza appello. Conferma Pioli: “Con la Stella Rossa il vantaggio è piccolissimo e quindi non possiamo che gestire la gara con la massima attenzione e un’alta qualità della prestazione, se vogliamo passare il turno. Il nostro è un percorso difficile, ma è normale quando si alza livello. Dopo il derby ho visto convinzione e voglia di ripartire e dimostrare di essere una squadra che gioca un ottimo calcio. Purtroppo siamo riusciti a fare le cose per bene solo negli ultimi 15 minuti del primo tempo e nei primi 10 del secondo. Nel resto della sfida c’è stata poca intensità, poco ritmo. Non è un fallimento cadere in questa partite, il fallimento sarebbe stare fermi nel punto di caduta”.

Pressione

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E guai a chi prova ad attaccare qualche giocatore. Per esempio Romagnoli, comunque reduce da prestazione non all’altezza. “È un gioco brutto e sporco quello di individuare un colpevole nella sconfitta. Perché il Milan vince e perde di squadra. Lui ha fatto tanto per proteggere questo gruppo e i giovani che ne fanno parte. La difesa sta soffrendo? È sbagliato dividere la squadra in reparti. Se abbiamo preso qualche gol di troppo è perché siamo stati poco compatti in fase difensiva”. Ovviamente il discorso vira poi su Ibra, che molto probabilmente sarà tenuto a riposo in vista della Roma, e sulle polemiche che stanno accompagnando la sua partecipazione a Sanremo. “Con lui parlo tutti i giorni e la settimana scorsa abbiamo messo in piedi un programma. Salterà un paio di allenamenti ma sarà disponibile per le partite. Se c’è un campione in grado di reggere una pressione simile è lui. Anzi, uno come lui ne trae ancora più determinazione e motivazione per aiutare la squadra”. Un ultimo accenno all’orizzonte a medio termine, in vista del prossimo tour de force e della gestione migliore per arrivare a fine stagione. “Giocare ogni tre giorni non mi dà ansia. Me ne darebbe non poterlo fare perché non sono in Europa. È un obiettivo cercato con tanta voglia, ho le risorse in rosa per giocare ogni tre giorni. Vogliamo andare avanti a tutti i costi. Alleno un gruppo determinato e volenteroso per tornare ai livelli a cui siamo abituati, questo è un gruppo che non si demoralizza quando arriva un risultato negativo. Alla squadra ho detto che alla fine del campionato mancano novanta giorni, che voleranno via e saranno i 90 giorni decisivi. Se le cose andassero per il meglio magari quei giorni potrebbero essere 93, ovvero fino alla finale di Europa League”.

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