Pioli: “È l’ora di Origi, a Genova il miglior Milan. E non accetto illazioni su Rebic”

Il tecnico rossonero alla vigilia della sfida con la Samp: “Chi gioca qui sa che deve accettare la concorrenza. Adli? Toccherà a lui dimostrare”

dal nostro inviato Luca Bianchin

9 settembre – Milanello (Va)

Samp-Milan non è un sabato sera di fine estate al mare e Stefano Pioli lo dice al mondo: “Troveremo un avversario solido, con buona identità, motivatissimo. Arriva da una sconfitta, che porta più determinazione”. Il grande tema di vigilia è il cambiamento, il turnover, con Origi sicuro dal primo minuto. “Se per Divock è arrivato il momento di giocare titolare? Penso di sì, ha avuto minutaggio per alzare il ritmo, la condizione è migliorata, ha bisogno di giocare e credo sia un ottimo giocatore”. Sulla trequarti, invece, corsa a tre, con Adli un passo indietro a Brahim Diaz e De Ketelaere. Pioli dice di non amare la parola turnover (“Io ho un gruppo di giocatori molto forti, sono sicuro che tutti daranno il loro apporto; per me la squadra che schiererò domani è la migliore”) e spiega: “C’è anche Adli, mi aspetto tanto da lui e toccherà a lui dimostrare. Giocherà quando lo riterrò opportuno. Charles sta facendo tutto quello che gli sto chiedendo, sono molto contento. Brahim ha agilità, velocità, brillantezza, ci conto sicuramente. Cercherò di scegliere i giocatori più adatti”. Ah, chi spera di vedere Adli mezzala in un 4-3-3 deve aspettare: “No, non l’ho ancora provato in quella posizione”.

Come usare CDK

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De Ketelaere è stato un grande tema della conferenza: “Possiamo cercarlo di più. Dobbiamo fidarci di più delle sue qualità, lui deve capire di più quando raccordare il gioco e quando andare in profondità – dice Pioli -. Non voglio mettere in campo un giocatore solo per dargli minuti, altrimenti penalizzerei la squadra. Poi lui più gioca, più trova la conoscenza reciproca, ma non è un obiettivo primario”. Un invito al Milan, quindi, a giocare palla addosso a Charles, a coinvolgerlo. E sui nuovi, allargando il cerchio: “Dest lo conoscevo, lo abbiamo seguito già in passato. Ho trovato quello che aspettavo, l’ho visto più attento difensivamente di quello che pensavo. A Salisburgo ha tenuto bene la posizione, prendendo bene gli inserimenti. Deve fare di più con la palla, nella spinta offensiva può ribaltare l’azione e saltare l’uomo. Gli piace giocare a sinistra ma abbiamo tante soluzioni, l’importante è dargli tempo di conoscere il Milan”.

Niente Rebic

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In formazione, quindi, ballottaggio aperto per il terzino destro, idee molto chiare per l’attacco (Leao non si tocca, davanti c’è Origi) e per la zona centrale. In difesa Kjaer sicuro, molto probabilmente con Tomori. In mezzo Pobega sicuro, quasi certamente con Tonali. “Tommaso mi è piaciuto a Salisburgo, ha provato col sinistro, ha una bella botta – sorride Pioli -. È in crescita, puntiamo su di lui”. Nulla da fare invece per Rebic: “Speculazioni sui suoi problemi fisici? Non mi piacciono queste illazioni, ha purtroppo un dolore forte alla schiena. È molto positivo, sta facendo di tutto ma non riusciamo ancora a togliergli il dolore”.

Angoli

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In chiusura, spigolature di Milan. Primo tema, la gestione delle partite: “Noi non siamo in grado di gestire la partita, dobbiamo giocare e dare tutto per 95 minuti. Se uno si deve gestire in campo, lo gestisco io: non gioca e giocherà la prossima”. Secondo tema, gli angoli, su cui il Milan fa una gran fatica a segnare: “La gente che vuol sapere perché non facciamo meglio ha ragione, dobbiamo batterli meglio. Il bello di questa squadra è che le mie sensazioni le hanno anche i giocatori. Credetemi che ci stiamo lavorando, spero di vedere presto miglioramenti. Ora è diventata una priorità”.

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