Pioli: “Dovremo lottare. Ho conosciuto Cardinale, siamo in buone mani”

L’allenatore in conferenza stampa alla vigilia del derby: “Conta come si gioca, non come si arriva alla partita”.

Dal nostro inviato Marco Pasotto

2 settembre – Milanello (Varese)

Le premesse? In salita, rispetto al programma di avvicinamento auspicato a Milanello. Per esempio in classifica, osservando l’Inter, avrebbe dovuto esserci un punto in più e non uno in meno. E, per esempio, sarebbe stato meglio arrivare a questo derby con le sensazioni del post Bologna, non con la povertà vissuta a Reggio Emilia. Poi, però, è sufficiente pescare dal passato recente per evitare di farsi prendere dai malumori. Perché ci si mette un attimo a ricordare che l’alchimista Pioli ha saputo spesso estrarre oro dalla materia grezza, e che anche fino al minuto numero 74 dell’ultimo derby le premesse erano decisamente in salita. Dopo di che, come amano dire i tifosi rossoneri, Giroud si è girato… Tra l’altro proprio ieri il francese ha rinnovato il grido di battaglia: “Voglio di nuovo decidere il derby”.

Talento e prospettiva

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Derby di lusso perché è il primo della nuova proprietà e si giocherà sotto gli occhi di Gerry Cardinale, che probabilmente siederà accanto a Paul e Gordon Singer. La stracittadina come timbro sul passaggio di consegne societario: c’è solennità nell’aria da Milano a New York. “Domani e dopodomani la nuova proprietà incontrerà la squadra – racconta Pioli -. Ho conosciuto Cardinale, ha molta passione ed entusiasmo, la nuova proprietà avrà le stesse ambizioni e la stessa voglia di rendere il Milan un club solido”. Nel solco di Elliott quindi, come dimostra anche il mercato appena chiuso. “Un percorso condiviso con club e area tecnica, investendo su giovani di talento e prospettiva. Siamo andati in quella direzione, ma allo stesso tempo abbiamo confermato un blocco che era già molto competitivo”. Piuttosto, adesso la rosa – lungodegenti compresi – è arrivata a quota 30, numero di fronte al quale a inizio stagione proprio Pioli storceva un po’ il naso. Poi, però, sono subentrati eventi imprevisti. “E’ vero, siamo lunghi in alcuni reparti ma è una stagione particolare e intensa, e dai miei giocatori ho una disponibilità fantastica. Sanno tutti che dovranno lottare ogni partita. Nessun problema, sarà positivo avere qualche giocatore in più”.

Episodi

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A partire da quel Giroud che con la doppietta di febbraio aveva spinto il Diavolo verso lo scudetto. “Olivier è importante per lo spessore caratteriale e tecnico, certi ricordi possono fare bene a giocatori che hanno fatto cose importanti in partite importanti”. Per il resto, “abbiamo i nostri concetti di gioco che porteremo avanti con convinzione, energia e qualità. Che partita sarà? Due squadre che si conoscono bene e giocano in modo diverso. Mi aspetto una partita vibrante, energica, fatta di tanti duelli. Chi vincerà più duelli avrà più possibilità di vincere. Sono sfida per le quali non conta come ci si arriva, ma come si giocano. Partite che non vedono favoriti e dove sono gli episodi che possono fare la differenza. Noi dovremo avere tenacia, determinazione e lucidità”. Mai come questa volta l’allenatore cerca di evitare di soffermarsi sui singoli. “Leao? Io sono sicuro di allenare un gruppo molto forte e competitivo. Non è mai la prestazione di qualche singolo a farmi cambiare idea, a Sassuolo è stata tutta la squadra troppo frenetica. Per vincere queste partite bisogna giocare tecnicamente a un livello molto alto e fare le scelte giuste al momento giusto. E per fare questo non c’è solo Leao. E’ una sfida che abbiamo preparato nei minimi particolari, mi aspetto una battaglia dove vincere duelli e seconde palle, non mollando di un centimetro perché un centimetro domani può fare la differenza. Giocheremo bene perché il Milan è una squadra forte e perché vuole mettersi alla prova con partite così”.

Impatto

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Gli unici accenni che Pioli concede su singoli giocatori sono sui nuovi arrivati (“Dest ha ritmo, qualità e intensità, è stato preso per fare il terzino ma può essere utile anche in altre zone. Vranckx ha quantità e qualità, è completo, un ragazzo molto interessante”), su Origi (“Partirà dalla panchina ma sta meglio, è un rientro importante perché è un giocatore di grande impatto”) e soprattutto su De Ketelaere, al suo primo derby. E alla seconda da titolare a San Siro: “E’ forte, quando abbiamo palla diventa un giocatore da cercare, sia sui piedi che negli spazi. In fase di non possesso occorrerà lavorare tutti insieme, compatti”. Entro stasera occorrerà anche consegnare le liste alla Uefa per la Champions: “Saranno scelte dolorose, purtroppo, valuteremo bene fino alla fine”.

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