Pioli: “Da quando c’è Ibra non entro più nello spogliatoio del Milan”

“Ibrahimovic ha una grande mentalità e una forza interiore. Malgrado tutto quello che ha fatto, ha ancora voglia di dimostrare di essere un campione, un protagonista, basta vedere come sta lavorando per superare delle difficoltà, dei dolori”. Stefano Pioli, tecnico del Milan, parla di Zlatan Ibrahimovic e svela un retroscena. “Cosa dire prima della partita e post partita e’ una delle cose più importantiha dichiarato l’allenatore rossonero a Daznma ora non dico più niente dopo le partite, da quando c’e’ Ibra entro anche meno nello spogliatoio: dopo la partita siamo poco lucidi, a meno che non ci siano cose particolari non intervengo mai, aspetto il giorno dopo”. Sul centravanti svedese, Pioli continua: “Dentro di sè ha una motivazione che è incredibile e che trasmette a tutti. Quello che mi ha sorpreso è stata la sua grande intelligenza e la sua sensibilità nell’entrare con calma in un gruppo che non era ancora formato. Zlatan pretende tantissimo da se stesso e per questo pretende tanto anche dagli altri. Alza il livello e gli altri lo riconoscono come un compagno che li può fare crescere”.

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Pioli: “Il club è sempre presente”

Il Milan guida la classifica insieme al Napoli. La pressione? La viviamo settimanalmente. Non siamo partiti per vincere il campionato o la Champions. Noi puntiamo a vincere sempre la prossima partita”, continua Pioli, che poi elogia il lavoro della società:  “Il club è sempre presente, ci sostiene sempre, e’ vicino a noi e ci da’ tutti i supporti possibili: e’ la forza della squadra. Maldini, Massara e Gazidis vivono quotidianamente il nostro modo di lavorare, sanno quando intervenire“. Pioli ripercorre i momenti più importanti della sua carriera e spiega: “Non vado mai a spiegare ai giocatori le mie scelte, sanno che cerco di mettere in campo la squadra migliore. Ovviamente la mia porta poi e’ sempre aperta, se vogliono delle spiegazioni, possono venire. Le esperienze passate mi hanno insegnato tanto, sia quelle positive che quelle negative. Ora alleno il Milan un club tra i più prestigiosi al mondo, è chiaro che la visibilità è nettamente superiore, ma ho avuto bisogno delle mie tappe”.

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