Pioli, Calhanoglu, persino… Calvarese: Milan, rabbia social contro tutti

Tifosi scatenati sui social. Critiche all’allenatore per i cambi, polemiche per l’arbitraggio di Juve-Inter e molta rassegnazione in vista della sfida con l’Atalanta

Per sondare l’umore del popolo rossonero è sufficiente andare a sbirciare su Instagram fra i commenti lasciati accanto al post pubblicato dal club dopo la partita che recitava: “Colpiti duramente, ma possiamo ancora farcela”. Qualche esempio: “Ingrati”, “Vergognatevi”, “Avete buttato una stagione”, “Falliamo ogni anno”, “Perdiamo punti per hobby”, fino a “Meno post su Instagram e più voglia di giocare”. Nulla che non fosse prevedibile: i tifosi sono passati dalla santificazione di allenatore e giocatori dopo la doppia vittoria torinese, al processo senza appello dopo il match point fallito col Cagliari. Le voci di chi ricorda che c’è ancora una partita e in teoria è possibile ripetere l’impresa con la Juve, si perdono nel mare magnum di negatività.

Cuadrado come… Muntari

—  

Il problema è che la gente rossonera aveva ormai dato per scontato l’esito di Milan-Cagliari, forte dei risultati precedenti. E quindi non riesce a metabolizzare lo schiaffo ricevuto in un match dove – va detto e sottolineato – era tutto allestito nella maniera migliore possibile per fare festa. Le condizioni erano quelle ideali. Anche su Twitter le riflessioni sono dello stesso tenore e si dividono grosso modo fra due tematiche. Ci sono quelli che puntano il dito sull’arbitraggio di Calvarese per Juve-Inter e quelli che preferiscono guardare in casa propria. Il primo partito sostiene che con un’altra direzione di gara allo Stadium, i bianconeri non avrebbero vinto e quindi il Milan si sarebbe ritrovato in Champions anche con lo 0-0 di ieri. C’è anche chi profetizza un Calvarese designato per Atalanta-Milan in modo da completare “il delitto perfetto”. Un post sentenzia: “Il rigore di Cuadrado sarà il nuovo gol di Muntari”. Ovvero: una possibile sliding door che cambia in peggio i destini del Milan e in meglio quelli della Juve. Perché è chiaro a tutti – questo è indiscutibile – che per entrambi i club andare o meno in Champions faccia tutta la differenza del mondo in termini finanziari e quindi di programmazione.

Quante critiche

—  

Ma è nutrita anche la schiera di coloro che non vogliono sentire ragioni e si scagliano contro chi, fino a poche ore prima, era considerato un beniamino e un benemerito. Pioli su tutti, è chiaro. Il tecnico è passato dallo status di eroe a primo colpevole per il pareggio di San Siro. Gli viene imputata una pessima preparazione mentale al match e un’altrettanto pessima gestione dei cambi. I tifosi avrebbero voluto vedere Mandzukic buttato nell’arena prima del minuto numero 89, e si chiedono che senso abbia avuto di Bennacer con Meité al 18’ della ripresa. Ma sono arrabbiati anche con le parole dell’allenatore nel dopogara. La frase “Non arrivare fra le prime quattro sarebbe una delusione, non un fallimento” è stata presa malissimo. Proprio perché invece il popolo rossonero lo considererebbe un “fallimento totale dopo essere stati campioni d’inverno”. Sul banco degli imputati spicca anche Calhanoglu, invitato con una certa ruvidezza a fare le valigie. In questo caso non giocano chiaramente a suo favore le richieste economiche per il rinnovo di contratto. In generale si respira parecchio disfattismo in vista di Bergamo. Molti la vedono come una gara segnata in partenza e magari sono gli stessi che avevano già fatto il funerale al Milan dopo le sconfitte con Sassuolo e Lazio. Salvo poi ricredersi e, come ha twittato il rossonero doc Gian Marco Tognazzi, “saltare di nuovo sul carro del vincitore”.

Precedente VIDEO - Messi fa 30 ma non basta. Il Barcellona è fuori dalla corsa al titolo Successivo Leader e guida spirituale: l'Ibra "psicologo" è mancato più dell’attaccante